Il Codacons Sicilia ha presentato oggi a firma del suo presidente regionale Giovanni Petrone un esposto-denuncia ipotizzando i reati di omicidio colposo, disastro ambientale e delitti colposi contro l’ambiente, omicidio colposo e malversazione a danno dello Stato, per accertare se quanto accaduto sia frutto di colpevoli ritardi, di incuria, omissioni, abusi edilizi e quant’altro può essere fonte di responsabilità penali.
Avrà dunque una coda giudiziaria quanto avvenuto a Catania e provincia nei giorni scorsi a seguito delle abbondanti piogge, con la morte di tre persone, gli allagamenti di importanti presidi come l’ospedale Garibaldi Nesima, lo sprofondare di parte del parcheggio dell’ospedale S. Marco e le inondazioni e i danni in varie zone del territorio.
Sul tavolo anche vicenda dell’ospedale Nesima
Sul tavolo del procuratore della Repubblica finirà anche la vicenda che ha indignato molti cittadini, ossia l’allagamento dell’ospedale Garibaldi Nesima.
D’altra parte, l’alluvione del 26 ottobre ha provocato ingenti danni alla struttura dell’Ospedale Garibaldi Nesima, interrompendo un’attività fondamentale per la salute dei cittadini, mettendo seriamente in pericolo la vita dei pazienti ed operatori sanitari.
L’acqua che ha invaso il suddetto ospedale è entrata direttamente dalla strada, invadendo il piano terra dell’edificio e, di conseguenza, i piani sottostanti. Un evento che nei diciassette anni di apertura del suddetto ospedale non si era mai verificato.
“Accertare se manutenzioni vengano effettuate”
“Tra le sollecitazioni che il Codacons avanza alla Procura della Repubblica – spiega l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale Codacons Sicilia – vi è quella di accertare se le necessarie manutenzioni presso l’Ospedale Garibaldi vengano effettuate, di accertare se le costruzioni antistanti l’ospedale citate in un’intervista dal direttore generale del dipartimento di Protezione Civile Regionale siano davvero la causa dell’allagamento dell’Ospedale. Se le suddette costruzioni siano dotate delle necessarie autorizzazioni e da chi siano state rilasciate, e se siano state rispettate le norme previste dalla legge vigente per la costruzione di impianti a così poca distanza da un ospedale”.
Altro ospedale danneggiato che finisce sotto i riflettori della Procura di Catania è l’ospedale S. Marco, che ha visto letteralmente sprofondare parte del parcheggio il 29 ottobre scorso a seguito delle abbondanti piogge. Anche qui, ci si interroga come sia stato possibile.
Le altre richieste del Codacons
Si chiede, inoltre, di svolgere indagini anche sul decesso di tre persone in provincia di Catania a causa degli allagamenti.
Il Codacons, si chiede, infine, che fine abbiano fatto le somme che sarebbero dovute servire alla riqualificazione e sistemazione idraulica dei torrenti Forcile, Nitta e Bummacaro nei quartieri Librino e Santa Maria Goretti con opere di sistemazione idraulica e regimentazione delle acque.
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