Associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, estorsione e maltrattamenti. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere undici imputati, italiani, tra gestori di diverse cooperative e associazioni attive nell’opera socio-assistenziale di minorenni extracomunitari non accompagnati, diversamente abili ed anziani.
Tutto, secondo l’accusa, allo scopo di accumulare, massimizzandoli, i profitti economici che, poi, venivano reinvestiti in altre lucrose attività imprenditoriali. Il Gip di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il giudizio immediato per 11 indagati. La prima udienza si terrà l’8 maggio prossimo, davanti alla prima sezione del Tribunale di Catania.
La Prefettura ed il Codacons, che ha reso noto il provvedimento, sono parti offese nel processo. Secondo l’accusa le associazioni e le cooperative davano ai minorenni cibo di scarto, avariato, scarso di qualità e quantità, non garantendo loro condizioni igienico sanitarie adeguate e non fornendo la dovuta assistenza tramite personale qualificato. Ma percepivano egualmente i 35 euro giornalieri per gli adulti e 45 euro per i minori. Ma venivano spesi, in base a quanto scaturisce dalle indagini, soltanto pochi euro al giorno per provvedere ai pasti e all’assistenza normale, utilizzando materiale di scarto come vecchi materassi raccolti dalla spazzatura e infestati dalle pulci, che costringeva gli assistiti a dormire sul pavimento per mesi pur di non essere punti.
L’inchiesta tratta anche un tentativo di estorsione: 400 euro chieste a un giovane extracomunitario in cambio di un contratto di lavoro in una cooperativa per fargli ottenere il permesso di soggiorno e, quindi, la possibilità di rimanere in Italia evitando l’espulsione.
(foto repertorio)
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