- Emergenza Etna: danni ad agricoltura e commercio
- Ipotesi d’impiegare coloro che percepiscono reddito di cittadinanza
- Intanto il vulcano rallenta l’attività
L’emergenza causata dalla pioggia di lapilli e cenere vulcanica per le eruzioni dell’Etna hanno causato ingenti danni all’agricoltura e alle attività commerciali. In alcuni punti si sono avuti 8 chili di cenere al metro quadro, con conseguenze tragiche non solo per le colture ma anche per gli esercizi commerciali della zona interessata. Ma “le risorse provenienti dalla dichiarazione dello stato d’emergenza sono del tutto insufficienti, cosi come le risorse umane impiegate per ripristinare la normalità e la ripresa della produzione e del commercio”, denuncia Marco Forzese, coordinatore di Cantiere Popolare a Catania e provincia.
Percettori del reddito per pulire le strade
Il politico ipotizza per questo lavoro di recupero l’utilizzo delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza. “Sarebbe un bel segnale per tutta la comunità e un esempio concreto di lavoro socialmente utili, senza considerare che potrebbe contribuire a dare un’immagine diversa del reddito di cittadinanza, una misura con moltissime ombre e pochissime luci”, dice.
Intanto l’Etna si stabilizza
‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle telecamere di sorveglianza, si osserva che i flussi lavici prodotti dall’attività eruttiva del Cratere di SE non sono più alimentati. Non si osserva attività esplosiva al Cratere di SE. Continua l’attività esplosiva intra-craterica al Cratere di NE, Bocca Nuova e Voragine. Quest’ultima continua a produrre discontinue emissioni di cenere che si disperdono rapidamente in area sommitale.
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