Quattro settimane a disposizione della città per smaltire la cenere dell’Etna anche dalle aree private e per trattarla in modo corretto visto che non è un rifiuto ordinario. Il Comune di Catania mette in atto un piano straordinario mentre si attende di sapere se arriveranno aiuti da Roma sul fronte economico se non organizzativo.
Il piano
Il residuo vulcanico può continuare a essere conferito dai cittadini nelle tre isole ecologiche di viale Tirreno(Trappeto Nord), via Gianni(Picanello) e viale Pecorino(San Giorgio) nei giorni e negli orari di funzionamento: è preferibile che si contatti preventivamente il centro di raccolta per evitare sovraccarichi.
Da martedì mattina, inoltre, verranno allestiti anche sei centri mobili di prossimità di raccolta della cenere in cui è possibile smaltire la polvere dell’Etna. Dal 20 Agosto, ogni giorno, dalle ore 9,00 alle ore 16,00, nei punti mobili individuati nell’area urbana del capoluogo etneo, potrà essere smaltita dai cittadini la cenere vulcanica raccolta dagli spazi privati:
-Corso Indipendenza pressi Istituto scolastico Gemmellaro
-Via Imperia
-via Badia
-via Barletta
-Piazzale Asia
-Piazzale Acquicella.
La raccolta ogni mercoledì
Ogni mercoledì mattina, per quattro settimane, a partire dal 21 Agosto, in tutta la città, verrà effettuata la raccolta dei sacchetti con la cenere rimossa dai cittadini dagli spazi di proprietà. Gli involucri con la polvere dell’Etna possibilmente non completamente ripieni, dovranno essere depositati la sera prima, cioè martedì, davanti alla propria abitazione o il proprio esercizio commerciale, distintamente dalla frazione giornaliera della carta e del cartone.
La richiesta di stato di crisi e di emergenza
Intanto sabato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha chiesto al dipartimento della Protezione civile nazionale la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza per i danni e la rimozione della cenere vulcanica ricaduta sui territori del Catanese a causa dei forti e ripetuti fenomeni parossistici dell’Etna, tra il 4 luglio e il 14 e 15 agosto.
Nella nota inviata al dipartimento nazionale della Protezione civile, in merito ai danni causati dalla cenere dell’Etna, si ribadisce che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha richiesto la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza e in subordine quello di mobilitazione, lasciando al governo nazionale la scelta ritenuta più idonea per supportare il sistema regionale.
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