Il Codacons, che con il suo Presidente Regionale, avvocato Giovanni Petrone, ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza e la realizzazione, da parte dei Comuni interessati, di interventi volti a rendere funzionanti i sistemi di drenaggio urbani per prevenire danni con le prime piogge, adesso punta il dito contro le Istituzioni.

La dichiarazione dello stato di emergenza

Infatti, come spiega l’avvocato Bruno Messina, vice presidente regionale, la mancata dichiarazione dello stato di emergenza connesso alla caduta della cenere dall’Etna può produrre diverse conseguenze negative, sia a livello economico che sociale. D’altra parte, il fenomeno, sebbene ormai frequente, comporta una serie di problematiche che richiedono interventi rapidi ed efficaci per essere gestite adeguatamente. In particolare, dice l’avvocato Bruno Messina, la presenza di cenere nell’aria può avere effetti negativi sulla salute, soprattutto delle persone con problemi respiratori; poi sussistono conseguenze legate alla sicurezza. Difatti, la sabbia vulcanica può rendere le strade scivolose, aumentando il rischio di incidenti. Inoltre, vanno valutati tempi e costi di pulizia e messa in sicurezza delle aree colpite.

I disagi dei cittadini

La sabbia vulcanica copre strade, tetti e coltivazioni, rendendo necessarie operazioni di rimozione complesse e costose. Ancora, prosegue Bruno Messina, non va sottovalutato l’impatto sul settore turistico, una delle principali fonti di reddito per molte località ai piedi dell’Etna. La presenza di sabbia vulcanica e la mancanza di un’adeguata gestione dell’emergenza potrebbero dissuadere i turisti dal visitare i Comuni ai piedi del vulcano, con conseguenti perdite economiche per l’intero comparto. Le strutture ricettive, già messe alla prova da stagioni difficili a causa della pandemia, potrebbero così subire un ulteriore contraccolpo, aggravando una situazione economica già precaria.

Le dichiarazioni dell’avvocato Messina

Insomma, conclude l’avvocato Messina, la mancata dichiarazione dello stato di emergenza a seguito della caduta di sabbia vulcanica produce conseguenze negative su più fronti, e per questo motivo, in caso di danni cagionati alle aree e alla popolazione interessata dal fenomeno, riterremo responsabili coloro che non hanno ritenuto necessario adottare provvedimenti adeguati, sottovalutandone le conseguenze, poiché la prevenzione e la gestione delle emergenze rappresentano un elemento cruciale per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini e per preservare la stabilità economica e sociale delle aree a rischio.

Le parole di Barbagallo

In merito il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo dichiara:“Oggi siamo più sereni grazie al provvedimento del Governo nazionale, su istanza del Governo regionale e richiesto a gran voce da noi sindaci, con cui si provvede a garantire la mobilitazione straordinaria della Protezione civile nazionale, a cui dovrà dare seguito il dipartimento regionale. A quasi due mesi dal primo evento, l’emissione del decreto di ristoro delle somme anticipate dai Comuni, che nel frattempo stanno provvedendo a rimuovere la sabbia vulcanica, è di fondamentale importanza per le Amministrazioni locali impegnate in prima linea nella gestione dell’emergenza. Attendiamo di conoscere le modalità di attuazione ed erogazione del ristoro ai Comuni, considerato che i sindaci hanno già attivato le procedure di somma urgenza ed avviato le procedure di pulizia del territorio. Riteniamo necessario per il futuro che i Comuni vengano dotati delle risorse necessarie per fronteggiare queste eventuali emergenze attraverso l’acquisto di mezzi idonei o con la previsione di fondi dedicati, a sostegno dei bilanci comunali. Ringraziamo il ministro Nello Musumeci, a cui contemporaneamente chiediamo di definire urgentemente la procedura di richiesta dello stato di emergenza “incendi” dello scorso luglio 2023, ancora pendente. Ci sono cittadini rimasti senza casa e altri con immobili danneggiati, che aspettano di capire come si concluderà la vicenda”.

Intanto continua il piano di pulizia e raccolta dei sacchetti di cenere nel territorio acese. Alle ditte già presenti a Guardia, Acireale Sud e Acireale Nord, si sono aggiunte altre due ditte che si sono occupate del ritiro dei sacchetti nelle frazioni di Pozzillo, Mangano, Stazzo e Scillichenti.

Lo spazzamento con bobcat a spazzola e il recupero della cenere vulcanica continua nella frazione di Guardia come da calendario. La prossima settimana saranno avviati lo spazzamento e il ritiro dei sacchetti in altre zone della città.

 

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