Il Codacons richiede al ministro Nello Musumeci la dichiarazione di stato di calamità. Non si può resistere a quanto ancora oggi accaduto su Catania. La cenere dell’Etna ha ricoperto le strade e ha determinato l’ennesima chiusura dell’aeroporto. “È necessario – afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale – un intervento governativo urgente per dare un aiuto concreto alla città e alla sua provincia.

Impatto della cenere vulcanica

La cenere provoca pericoli alla circolazione stradale e alla salute degli abitanti oltre che notevoli problemi ai voli in arrivo e in partenza. E’ di fatto uno stato di calamità che deve essere ufficializzato da un apposito intervento del governo nazionale. Il Codacons richiede pertanto al ministro Musumeci di avanzare l’istanza al prossimo consiglio dei ministri. – conclude Tanasi.

 “Dichiarate lo stato di calamità”

“Stato e Regione battano un colpo!”. E’ l’invocazione del sindaco di Aci Sant’Antonio Quintino Rocca dopo che la sua città si è svegliata coperta dalla sabbia vulcanica. E’ la terza volta nelle ultime settimane ed ogni volta disagi e rischi sono elevati come anche i costi per lo smaltimento della cenere. Per questo il primo cittadino invoca la dichiarazione dello stato di calamità

Le parole del sindaco

Alla luce dell’ultimo evento parossistico dell’Etna, che ancora una volta ha comportato una copiosa caduta di sabbia vulcanica sul territorio che va da Giarre a Catania, ricoprendo pesantemente Aci Sant’Antonio appena dopo qualche giorno l’ultima pesante ‘pioggia nera’, il sindaco Quintino Rocca chiede a gran voce l’intervento di Stato e Regione: “Un danno economico per gli operatori commerciali, per le attività agricole, per gli operatori turistici. Una spesa insostenibile per i bilanci dei Comuni. Un problema di salute pubblica per chiunque. È una calamità, insomma, e come tale va trattata. La Regione e lo Stato centrale battano un colpo!”.

L’eruzione finita

L’Etna si era svegliato ieri pomeriggio con una nuova eruzione divenuta consistente nella notte di Ferragosto. L’INGV Osservatorio Etneo, ha comunicato che l‘attività stromboliana dal cratere Voragine è gradualmente evoluta in fontana di lava. Il fenomeno si è gradualmente esaurito, per cessare intorno alle ore 01:20 UTC.

Ma per quanto il vulcano abbia smesso di  far traboccare lava, il problema eruzione persiste. “La fontana di lava ha prodotto una nube eruttiva che, nella fase più intensa, ha raggiunto un’altezza di circa 9.5 km e si è dispersa principalmente nei settori SSO e ESE Sud Sudovest ed Est Sudest)”.

Aeroporto chiuso e caos di Ferragosto

A causa della cenere l’aeroporto è stato chiuso. Attualmente la pista è inagibile e si prevede che le operazioni di volo non potranno riprendere prima delle 18. In un primo tempo i voli erano stati limitati all’aeroporto di Fontanarossa. In seguito alle attività vulcaniche già da ieri sera, l’Unita di crisi aveva disposto la chiusura del settore B2 e la riduzione degli arrivi a cinque voli all’ora fino alle ore 9. Ma la valutazione fatta poco prima delle 9 di questa mattina è stata peggiorativa ed è scattata la chiusura totale dell’aeroporto fino almeno alle 18.