L’Università di Catania ha aderito anche quest’anno a “Unistem Day”, la giornata di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali, promossa dal centro interdipartimentale di ricerca sulle cellule staminali dell’Università di Milano Unistem.
L’appuntamento per parlare del tema è venerdì 11 marzo alle 9.00 nell’aula magna del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente e in seguito nell’Edificio della didattica di Ingegneria. Quest’anno sono ben 73 gli atenei e i centri di ricerca coinvolti, con oltre 400 relatori, ma ci saranno soprattutto 27 mila studenti delle scuole superiori che andranno alla scoperta delle cellule staminali.
Si tratta di un’importantissima occasione per diffondere e valorizzare la conoscenza scientifica e la ricerca, facendo chiarezza sul tema delle cellule staminali attraverso seminari e lezioni, ma anche filmati, visite ai laboratori e eventi a metà strada tra arte e scienza: un intreccio di saperi, con la collaborazione di scienziati, ricercatori, studenti e tante altre figure professionali, per diffondere la passione per il metodo della scienza, che attraverso ricerche controllate riduce l’incertezza su com’è fatta e funziona la natura.
Il filo conduttore dell’edizione di quest’anno sarà la libertà di studiare e di conoscere, di poter basare le proprie opinioni su fatti veri. “Forti nel ponderare, fermi nel criticare, indisponibili a barare, sempre”, è lo slogan del video iniziale dell’evento che verrà proiettato in tutte le sedi contemporaneamente, dando il via alla manifestazione. Alcuni interventi riguarderanno proprio questa tematica, come quello di Carlo Alberto Beltrami, professore dell’Università degli Studi di Udine, dal titolo: “La cultura ti apre la mente. Ovvero, studia o sarai schiavo”.
La sessione mattutina, coordinata dai docenti Daniele Condorelli e Bianca Maria Lombardo, prenderà il via alle 9, con il saluto del rettore Giacomo Pignataro, del direttore del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente Salvatore Cosentino, del presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani.
Foto archivio
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