E’ Catania, con l’evento in programma all’ospedale Cannizzaro, una delle quattro città capofila del ‘Ferility Day’ la campagna di informazione e di prevenzione voluta dal ministero per la Salute. Le altre sono Padova, Bologna e Roma.
In videoconferenza, collegata da Roma, è il ministro Beatrice Lorenzin, a cercare di smorzare i toni delle polemiche sulla campagna pubblicitaria e sull’opuscolo informativo. L’opuscolo, dedicato al tema della fertilità che ritrae da un lato giovani bianchi, associati a uno stile di vita corretto, e dall’altro un gruppo di ragazzi, prevalentemente di colore, associati invece a stili di vita negativi, in particolare al consumo di droghe.
“La foto pubblicata nell’opuscolo realizzato in occasione del Fertility day non e’ quella che avevamo visto noi. Penso che ci sia stato un errore tecnico e di incapacità. Ci avevano mostrato un documento cartaceo che era diverso dalle immagini in alta definizione. Ovviamente, tengo a precisarlo, nessuno aveva intenzioni razziste. Certamente la campagna era proprio brutta, ma io faccio il ministro e non il comunicatore, quindi mi interessa il messaggio piu’ della campagna in sé”.
A Catania, è il professore Paolo Scollo, direttore del Dipartimento materno-infantile del Cannizzaro e presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, il promotore della campagna e componente del comitato nazionale ‘Fertility Day’.
Ci sono donne che non fanno figli perché non hanno i soldi per mantenerli, cosa ne pensa?
“Questo è un problema di natura sociale, noi ci occupiamo della campagna dal punto di vista sanitario, per questo bisognerebbe coinvolgere il ministero del lavoro piuttosto che quello della salute. Il nostro compito è quello di cercare di informare sempre di più che avere una gravidanza in età avanzata è un rischio non solo per il nascituro, ma anche per la madre. C’è il rischio non solo di non potere avere figli, ma anche di avere una gravidanza rischiosa, un parto difficile. Il numero di aborti aumenta di tre volte tra una donna di 25 e una di 35 e questo deve fare riflettere”.
IO DIVENTATA MADRE A 43 ANNI: LA TESTIMONIANZA
In provincia di Caserta, a Castel Volturno, una donna due giorni fa è diventata madre a 61 anni senza avere fatto la fecondazione assistita, ma una lunga cura ormonale: “Bisogna crederci…” – ha risposto laconico il professore Scollo.
A Catania, si è discusso dell’età fertile sia nell’uomo che nella donna, dell’importanza della prevenzione e dell’informazione.
“Ci sono 700.000 persone – ha aggiunto il ministro Lorenzin – che stanno provando ad avere figli e che non ci riescono per vari motivi, spesso per patologie che potevano essere curate. E molti non sanno che c”erano delle terapie, oggi gratuite. Spero sia una grande giornata che possa dare almeno un primo spunto di informazione sulla propria salute e che se ne esca con molte nozioni in più”.
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