Sempre peggio, sempre più giù. E’ evidente: si è rotto qualcosa. Il Catania perde la quinta partita consecutiva e se rimane in corsa per i playoff è solo perché le altre non corrono. Ma il problema non è la classifica, perché una squadra così anche se dovesse arrivare agli spareggi non farebbe un passo.
Nel 2 a 1 di Catanzaro c’è tutto quello che non ci dovrebbe essere: errori in difesa, spreco in avanti e quel pizzico di sfortuna che, negli ultimi anni, accompagna sempre il Catania. Se a questo si aggiungono anche alcune scelte discutibili del tecnico, il dado è tratto e l’ennesima sconfitta contro una squadra notevolmente inferiore è servita.
LA PARTITA. Cambia ancora Giovanni Pulvirenti, alla disperata ricerca della quadratura del cerchio. A Catanzaro torna Pozzebon dal primo minuto, supportato da Russotto e Mazzarani. Il match comincia malissimo e il Catanzaro passa in vantaggio, in pratica, alla prima vera occasione: il copione è ormai classico, calcio d’angolo e colpo di testa vincente di Sarao.
Il Catania cerca di reagire e colpisce anche un palo, ma i rossazzurri, almeno in avvio, sembrano totalmente assenti dal campo. Un atteggiamento che il Catanzaro punisce subito: errore della difesa e gol facile facile di Giovinco tutto solo davanti a Pisseri.
Sotto di due gol il Catania reagisce per davvero: Biagianti serve un pallone d’oro a Mazzarani che, dall’interno dell’area di rigore, riesce a battere il portiere di casa con un tocco felpato e preciso. Prima dell’intervallo ci prova Fornito con una conclusione dalla distanza che si spegna sopra la traversa.
Nella ripresa comincia il monologo del Catania con i padroni casa rintanati nella propria metà campo a difesa di una vittoria preziosa. Un monologo sterile, però, quello dei rossazzurri che non riescono a fare male agli avversari. Nel frattempo i calabresi inseriscono un altro difensore che, peraltro, è catanese di nascita e si chiama Matteo Patti. Segno evidente che il Catanzaro ha scelto di difendersi fino alla fine: Pulvirenti, però, tentenna nel procedere a qualche cambio. Sostituzione che arriva dopo 20 minuti quando Di Grazia sostituisce Bucolo. Nonostante gli errori il Catania è anche sfortunato: dopo una punizione di Russotto deviata dalla barriera, arriva anche la traversa colpita da Andrea Di Grazie con un bolide dalla distanza.
Il catanese numero 23 sembra entrato in campo con il piglio giusto: la sua voglia regala al Catania quel brio mancato nella prima frazione, ma il gol non arriva. Entrano anche l’ex Tavares, al posto di uno spento Pozzebon, e Barisic in sostituzione di un altrettanto spento Russotto. Risultato? Non succede assolutamente nulla, anche dopo i 5 minuti di recupero.
Vince il Catanzaro e il Catania perde ancora, per la quinta volta di fila. E’ chiaro che qualcosa non va e toccherà a Lo Monaco capire cosa. Possibile, ma non scontato un altro avvicendamento in panchina, anche se, con il turno infrasettimanale alle porte ( mercoledi al Massimino contro il Francavilla ) cambiare ancora allenatore sarebbe davvero una mossa azzardata. Qualcosa, però, evidente va fatta.
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