“Continua la grave crisi economica che sta mettendo a dura prova l’Azienda Metropolitana Trasporti Spa Catania e tutti i propri dipendenti, a causa dei continui ritardi dei versamenti della Regione Siciliana e del Comune di Catania addirittura fermo al 2014”, lo denunciano in una nota i sindacati.
Le parti sociali, contestano anche “una politica aziendale inefficace incapace di intraprendere la strada giusta verso un serio e definitivo rilancio aziendale”. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal ed Ugl Trasporti hanno richiesto un tavolo tecnico con le parti in causa alla presenza del Sindaco di Catania per mettere nero su bianco, costituendo una via che possa permettere all’azienda di rilanciarsi.
Il segretario provinciale della Faisa Cisl, Romoaldo Moschella, ha dichiarato:“La situazione è critica. Ad oggi abbiamo circa 45 mezzi in meno in circolazione, stanno finendo le scorte di gasolio e metano. E’ necessario un intervento sostenuto ed immediato altrimenti l’azienda rischia di fermarsi. Inoltre, l’amt vanta dal comune un credito di 26milioni di euro e dalla regione Sicilia altri 18 milioni di euro. Un’azienda che vanta diversi crediti, paradossalmente rischia di affossare in un momento critico non solo per i lavoratori ma per tutta la città. Con tutte le sigle sindacali, stiamo cercando di sensibilizzare le autorità provando a risollevare l’azienda. Siamo già preparati ad una protesta unita e forte per tornare a dar luce ai lavoratori. Dunque, qualora le istituzioni non ci daranno ascolto, proclameremo lo sciopero nei termini tecnici che prevede la legge “.
Ha parlato anche il responsabile della Filt Cgil, Orazio Magro: “Già da qualche mese i sindacati avevano lanciato l’allarme ed insieme alla confederazione di Cgil, Cisl e Uil avevano fatto una richiesta in prefettura dove si attendeva una convocazione per provare insieme all’azienda ed alle parti sociali a trovare una soluzione. Sono passati circa tre mesi dalla richiesta ma non siamo mai stati ricontattati. Considerato che perdura una condizione economica gravissima, si è reso necessario proclamare lo stato di agitazione.”
Le criticità rischiano di provocare un ulteriore disservizio, già seriamente compromesso a causa delle troppe vetture guaste e per la paventata possibilità di non rifornire il parco macchine. I sindacati daranno vita a tutte quelle iniziative atte al recupero del TPL a Catania, coinvolgendo anche i cittadini stanchi ormai di aspettare a lungo alle fermate.
(a cura di Marco Zappalà)