La richiesta di costituzione di parte civile avanzata dall’associazione antiviolenza Thamaia ha caratterizzato la prima udienza del processo a Nicola Mancuso, 32 anni, per l’omicidio di Valentina Salamone, la 19enne trovata morta il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano.
La Corte d’Assise si è riservata di decidere alla prossima seduta, che si terrà il 10 aprile. Nel procedimento sono già presenti come parti civili i genitori e i fratelli della vittima, assistiti dall’avvocato Dario Pastore.
Per il caso in un primo momento era stato chiesta l’archiviazione, ritenendolo un suicidio, ma la Procura generale di Catania ha avocato a sé l’inchiesta e dopo perizie dei carabinieri del Ris, che hanno ritenuto di avere trovato tracce di sangue dell’uomo sotto le scarpe della giovane, ha chiesto il processo per l’imputato, che è stato rinviato a giudizio 19 ottobre del 2016 dal Gup Marina Rizza. Mancuso, che è sposato ed aveva avuto una relazione con la vittima, si e’ sempre proclamato innocente.
L’uomo fu arrestato il 4 marzo del 2013 e scarcerato il 28 ottobre successivo dal Tribunale del riesame. Attualmente e’ detenuto per traffico di droga, reato per cui è stato condannato in secondo grado a 14 anni di reclusione.
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