E’ stata già consegnata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la relazione redatta dagli ispettori che hanno esaminato il caso di Valentina Milluzzo, la donna morta all’ospedale Cannizzaro di Catania.
“In via preliminare – si legge – si ritiene opportuno specificare che dalla documentazione esaminata e dalle numerose testimonianze raccolte dal personale non si evidenziano elementi correlabili all’argomento “obiezione di coscienza”. Si è trattato di evento abortivo iniziato spontaneamente, inarrestabile, trattato in regime d’emergenza”.
Già venerdì sera, dall’ispezione, coordinata da Francesco Enrichens che ha poi siglato l’atto inviato al ministro, era emerso ‘Nessun rilievo‘ su come è stata affrontata l’emergenza dai medici del reparto di ostetricia e ginecologia’.
Specificano oggi gli ispettori: “La paziente era in trattamento adeguato per le condizioni di rischio dal momento del ricovero; in data 15 ottobre, alle ore 12.00 circa, presenta picco febbrile a 39°C con somministrazione di antipiretici e ripresa immediata di terapia e.v. con antibiotici”.
Valentina, al quinto mese di gravidanza, prima di morire ha perso i gemelli che portava in grembo: un maschietto e una femminuccia. Lei e il marito sarebbero diventati genitori grazie alla procreazione assistita.
La task force ministeriale, sulla base di quanto analizzato in questi giorni, ha anche tracciato le ‘prime raccomandazioni e proposte di miglioramento’.
Nello specifico segnalano: “Necessità di una attenta valutazione delle procedure finalizzate al lavoro in équipe multidisciplinare; ridefinizione delle modalità di comunicazione tra équipe con definizione dei livelli di “alert”; puntuale verifica delle modalità comunicative con gli Utenti; implementazione di protocolli operativi sintetici e mirati alla pronta individuazione delle situazioni a rischio ed infine definizione del rapporto tra personale ostetrico e infermieristico, al fine di un ottimale equilibrio tra carichi di lavoro e specificità dell’attività in U.O. di ostetricia.
Fra gli eventuali provvedimenti suggeriti, scrivono gli ispettori, “precisa definizione delle modalità di attivazione dei percorsi organizzativo-assistenziali in emergenza urgenza”.
VIDEO-INTERVISTA AL PADRE DI VALENTINA MILLUZZO
Per la morte di Valentina, 32 anni, impiegata di banca e originaria di Palagonia, la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.
Domani sarà conferito ad un collegio di consulenti nominati tra esperti di alto livello provenienti da altre regioni l’incarico per l’autopsia di Valentina. Lo stesso giorno è previsto l’esame medico legale nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro. Vi parteciperanno anche consulenti nominati dai 12 medici indagati per omicidio colposo plurimo e quelli delle parti lese.
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