Una struttura socio-assistenziale per anziani abusiva in cui i carabinieri hanno riscontrato “gravi irregolarità e senza le più elementari misure per la prevenzione e il contenimento del Covid-19” è stata sequestrata da militari del Nas di Catania a San Pietro Clarenza.
La responsabile è una 46enne munita esclusivamente di un attestato di operatore socio assistenziale che vi lavorava assieme al proprio convincente. La donna è stata denunciata alla Procura di Catania. Nella struttura ci sono sette posti letto, due dei quali occupati dalla coppia che, ricostruiscono i carabinieri del Nas, viveva negli stessi ambienti destinati agli anziani senza i benché minimi accorgimenti o protezioni contro il potenziale contagio del virus e la totale assenza degli standard organizzativi e funzionali previsti .
Gli anziani ospiti, ultrasettantenni e non autosufficienti, a fronte del pagamento di rette mensili, erano alloggiati, spiegano i militari dell’Arma, “in camere anguste, senza adeguati servizi igienici, senza sistemi di riscaldamento e di climatizzazione e senza la necessaria assistenza considerata la mancanza di adeguato personale qualificato che avrebbe dovuto accudirli: operatori sanitari, infermieri professionali, assistenti sociali o educatori-psicologi e animatori”.
La responsabile della struttura, già nota ai carabinieri per la precedente gestione di un’analoga struttura socio-residenziale abusiva nella zona ionica, è stato denunciata alla Procura. La comunità alloggio è stata chiusa.
Non è la prima struttura del genere che viene scoperta e fermata in Sicilia. I carabinieri della stazione Palermo Resuttana Colli ne hanno scoperto un’altra sempre abusiva nella zona di via Strasburgo a Palermo a fine aprile. Il titolare un palermitano di 58 anni è stato denunciato.
La struttura aperta senza autorizzazione era in condominio. Al termine dell’ispezione, è stata contestata la violazione amministrativa per “aver condotto l’attività in assenza dell’iscrizione all’albo comunale degli enti privati di assistenza” ed elevata la sanzione per mille euro.
Gli uffici comunali sono stati informati per i provvedimenti di competenza. Il gestore è stato denunciato per aver omesso di comunicare all’autorità di pubblica sicurezza i dati delle 4 persone alloggiate.