E’ stata positiva la risposta all’sos lanciato per la carenza di sangue negli ospedali siciliani, Il personale dell’ufficio emergenza covid di Catania ha risposto all’appello delle associazioni che si occupano della raccolta sangue. Questa mattina un primo gruppo ha effettuato la pre-donazione. Per due giorni, oggi e domani, l’autoemoteca della “Advs Fidas Catania” stazionerà nel piazzale interno della polizia di Stato in corso Italia. L’idoneità alla donazione del sangue è stabilita da un medico dopo un breve colloquio, una valutazione clinica e una serie di esami di laboratorio previsti per garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.
La sensibilizzazione
“Nelle settimane scorse – spiega il commissario, Pino Liberti, che ha anche il compito di fornire personale sanitario per incrementare le donazioni – ho sensibilizzato tutto il personale a donare. E al mio invito hanno risposto in tanti e ne sono felice. Mi auguro che questo gesto di generosità invogli i catanesi a fare altrettanto. Anche questa estate, come mi è stato spiegato dai rappresentanti delle associazioni, vi è un calo delle donazioni e questo rischia di mettere in difficoltà il sistema trasfusionale e sanitario. Donare è sempre importante, ma lo è ancor di più nel periodo estivo”.
A maggio scorso altro allarme
Già nel maggio scorso si verificò una grande carenza di sangue in Sicilia e a provocare l’emergenza non fu la mancanza di donatori ma la carenza di medici “prelevatori”, tutti dirottati nelle strutture Covid. In quel momento si parlò di rischio per 2.700 pazienti talassemici e drepanocitici. Una forte carenza di sangue aveva causato questi razionamenti, ritardi sulla programmazione trasfusionale e rinvii di trasfusioni in tutte le provincie siciliane.
Una situazione paradossale
A denunciare quella situazione era stata la Federazione Italiana Talassemia, Drepanocitosi e Anemie rare-United Onlus e la Federazione Associazioni Siciliane di Talassemia, Emoglobinopatie e Drepanocitosi – Fasted Sicilia Onlus che hanno scelto la giornata mondiale della Talassemia per far sentire la loro voce. Lo hanno fatto con una nota congiunta, indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio, al ministro della Salute, alle autorità sanitarie e agli organi d’informazione.
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