“Il Partito Democratico è al fianco delle comunità del Calatino che lottano per il diritto alla salute. La carenza di medici che affligge l’ospedale “Gravina e Santo Pietro” mette a rischio l’esistenza di un centro nevralgico che fa parte della rete Ima, uno snodo fondamentale che serve tutto il comprensorio”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo con la segretaria provinciale del PD Catania, Maria Grazia Leone, che insieme con Gianluca Petta e Salvatore Branciforte, componenti della segreteria provinciale hanno partecipato, anche loro, al consiglio comunale straordinario convocato ieri a Caltagirone.
“La situazione dell’ospedale Gravina e Santo Pietro di Caltagirone è divenuta ormai insostenibile. – spiegano – È impensabile che un presidio di tale importanza sia ridotto nell’impossibilità di erogare i livelli essenziali di assistenza. Pertanto urge un intervento straordinario, per garantire equità di personale rispetto ad altri presidi, al fine di tutelare il diritto alla salute degli abitanti del Calatino”.
I cento milioni per la sanità bloccati
Cento milioni per la sanità siciliana sono bloccati, ma i pronto soccorso sono sempre pieni e non ci sono posti letto nemmeno per i bambini.
Come scrive Repubblica, soldi che erano stanziati un anno fa da una delibera dell’ex giunta Musumeci per realizzare 166 posti letto di Terapia intensiva e ristrutturare dieci Pronto soccorso non sono mai stati erogati. Col risultato che 26 progetti che avrebbero potuto cambiare il volto della sanità siciliana sono rimasti bloccati. Nel limbo ci sono pure i 3,9 milioni per ampliare l’area d’emergenza dell’ospedale pediatrico Di Cristina, dove la situazione è in questi giorni piuttosto critica per i molti ricoveri dovuti all’influenza e al Covid.
I cento milioni
il governo Musumeci riuscì a recuperare 100 milioni 250 mila euro per rifondere con nuove risorse il piano straordinario di potenziamento della rete ospedaliera, cofinanziato da Stato e Regione nel 2020 e realizzato solo a metà.
Gran parte del nuovo stanziamento, oltre 90 milioni di euro, è il frutto della restituzione di somme da parte dell’Unione europea per il completamento dell’ospedale San Marco di Catania, realizzato con fondi anticipati dalla Regione. Il governo regionale decise di reinvestirli per portare a termine il piano predisposto durante l’emergenza Covid. Dodici mesi dopo, nessuno dei 26 interventi programmati è partito.
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