Ultime ore di campagna elettorale in vista del voto di domenica e lunedì che coinvolgerà 128 comuni in Sicilia fra cui 4 capoluoghi di provincia. Big in campo per il rush finale fra giovedì e venerdì sera.

Il centrodestra schiera i pesi massimi: a Catania arrivano la premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani per tirare la volata a Enrico Trantino (FdI), il candidato sindaco attorno al quale si è compattata la coalizione che punta a riprendere il comando della città dopo la tormentata esperienza di Salvo Pogliese (FdI).

Il giovedì sera di Giuseppe Conte

E proprio a Catania ieri sera è toccato al leader M5s Giuseppe Conte, che ha fatto tappa in mattinata a Trapani e a Licata e stasera sarà a Modica, Ragusa e Siracusa. Per il centrosinistra, il co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli è stato ad Acireale, mentre oggi Catania e Siracusa; Alessandro Zan, invece, nel tardo pomeriggio di ieri a Catania a fianco di Maurizio Caserta, candidato dell’area progressista nel capoluogo etneo.

Il leader 5 stelle attacca il governo

Per Giuseppe Conte, a parte una battuta in siciliano, è stata l’occasione per attaccare il governo meloni “Andiamo a rileggere le molteplici dichiarazioni e i post del duo Meloni e Salvini: ‘mai svendere la nostra compagnia di bandiera nelle mani straniere’. Adesso il governo sovranista per eccellenza ha svenduto la nostra compagnia alla Lufthansa. Avremo la maggioranza del capitale in mani tedesche: piuttosto che Fratelli d’Italia, Fratelli di Germania'” ha detto a margine di un’iniziativa elettorale a Licata, nell’Agrigento.

“Pensate che arroganza che ha il governo. Sono quasi due mesi che ho lanciato un appello al Corriere della sera. Ho detto ‘mettiamo da parte maggioranza e minoranza’. Qui non si tratta di perseguire una riforma ma di attuare il progetto di rilancio dell’intero Paese. Non hanno risposto” ha poi aggiunto in serata a Catania.

“Non possiamo permettere che le risorse del Pnrr vadano perse – ha aggiunto Conte – ma l’arroganza del silenzio, di chi vuole gestire, far da sè, e sta dilapidando queste risorse. Con il Pnrr stiamo perdendo, ed è imperdonabile, una grande opportunità ma di compenso, con il progetto dell’autonomia differenziata, stiamo realizzando il disastro del Paese, stiamo distruggendo l’unità e la coesione di questo nostro Paese”.

“Spero sia davvero la volta buona per voltar pagina a Catania con la possibilità di una politica concreta, adeguata, nel segno progressista per questa città” ha concluso parlando durante la manifestazione elettorale a sostegno del candidato del centrosinistra Maurizio Caserta.

Le sfide nei quattro capoluoghi

Sono in totale 23 gli aspiranti sindaci, e 81 le liste collegate, per la sfida elettorale nelle quattro grandi città (Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani). Il centrodestra si presenta compatto, tranne a Trapani dove non c’è la lista della Lega, perché Mimmo Turano (assessore nel governo Schifani), nonostante abbia garantito fedeltà alla coalizione, non è riuscito a convincere molti dei “suoi” a schierarsi con Maurizio Miceli (FdI), appoggiato dal resto del centrodestra. Pd e M5s sono alleati solo a Catania e Siracusa, mentre a Trapani e Ragusa si sfidano a viso aperto.

Sette candidati sindaco a Catania

A Catania i candidati a sindaco sono sette, 19 liste per il consiglio comunale. Pd e M5s, con sei liste che raggruppano l’area progressista, sostengono Maurizio Caserta, che tra gli assessori designati ha indicato, tra gli altri, l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Il centrodestra si è unito, con sette liste, attorno all’avvocato Enrico Trantino, tra gli assessori designati c’è Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia. Gli altri cinque candidati sono Gabriele Savoca (due liste legate al movimento Sud chiama Nord di Cateno De Luca), Vincenzo Drago del Psdi, il consigliere comunale uscente Lanfranco Zappala’ , Giuseppe Giuffrida (con lui l’associazione ‘Catania risorge’ e l’ex pm Antonio Ingroia) e l’avvocato Giuseppe Lipera, in passato legale di Bruno Contrada.

Otto aspiranti sindaco a Siracusa

Otto i candidati a Siracusa, 25 liste. Il centrodestra sostiene Ferdinando Messina, Pd e M5s appoggiano Renata Giunta. Gli altri sono l’uscente Francesco Italia, l’ex Fi Edy Bandiera, l’ex sindaco di Iv Giancarlo Garozzo, l’ex M5s Roberto Trigilio (sostenuto da Cateno De Luca), Michele Mangiafico (lista civica) e Abdelaaziz Mouddih detto “Aziz” (lista civica).

Quattro a Ragusa e altrettanti a Trapani

A Ragusa sono 4 i candidati, 17 le liste. Per il centrodestra Giovanni Cultrera (FdI), Riccardo Schinina’ e’ il candidato del Pd e di altre 4 liste, mentre il M5s corre con Sergio Firrincieli. In campo anche l’uscente Peppe Cassi’ , sostenuto da 5 liste civiche. Anche a Trapani i candidati sono 4, con 20 liste in totale. L’uscente Giacomo Tranchida, ha l’appoggio di dieci liste civiche tra cui quella che raggruppano esponenti del Pd, che si presenta senza simbolo. Il M5s sostiene l’ex dem Francesco Brillante. Nel centrodestra resta aperto il caso Lega: il Carroccio non si presenta col proprio simbolo, alcuni esponenti vicini al leghista Mimmo Turano sono nella lista Uniti per Trapani, ma a sostegno di Tranchida. Maurizio Miceli (Fdi) è appoggiato da cinque liste (Amo Trapani, Forza Italia, Miceli sindaco, Fratelli d’Italia, Mpa). Anna Garuccio, unica donna, è l’outsider e corre con una sola lista. Giunto secondo alle regionali, dietro a Renato Schifani eletto governatore, Cateno De Luca prova infine a conquistare la poltrona di sindaco a Taormina, la perla jonica della Sicilia, dopo avere guidato in passato il Comune di Messina.

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