I carabinieri di Catania hanno arrestato un 28enne indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della fidanzata di 38 anni. L’arresto è stato richiesto dalla Procura Distrettuale della Repubblica in seguito alle indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, che hanno evidenziato come la donna abbia sofferto per oltre tre mesi atti di una violenza inaudita per mano del giovane fidanzato.
La donna, dopo una lunga convivenza con un altro uomo, con cui aveva avuto un figlio, aveva iniziato da pochi mesi una relazione sentimentale con il 28 enne che manifestava forme evidenti di gelosia nei suoi confronti in aggiunta a minacce ed aggressioni.
La goccia che ha fatto traboccare il vado è stata lo scorso 23 agosto quando la vittima si è recata dai carabinieri di piazza Dante con il volto sfregiato sul lato destro, gli occhi tumefatti e vari lividi e, piangendo a dirotto, ha consegnato un referto dell’ospedale Garibaldi. La donna aveva riportato una frattura al naso, un trauma, contusioni facciali multiple e la perforazione del timpano destro.
Secondo il racconto della donna, il convivente l’avrebbe aggredita solo perchè, mentre si trovava in macchina con il fidanzato, le era giunta sul telefonino una chiamata dell’ex compagno alla quale non aveva risposto. Il giovane l’ha quindi costretta a ritelefonare all’ex mettendo l’apparecchio in viva voce e, sebbene l’uomo al telefono si fosse limitato a dirle che si era preoccupato perché in precedenza non aveva risposto alla chiamata, il 28enne le contestava invece di avere ricevuto un esplicito invito ad un incontro apostrofandola con epiteti irripetibili.
La donna è stata così colpita al volto con schiaffi e pugni fino a giungere sotto casa dove, alla presenza di alcuni passanti, che comunque non sono intervenuti in sua difesa, è stata afferrata per i capelli e trascinata fuori dall’auto ed ancora picchiata, con l’avvertimento che se avesse parlato sarebbe morta lei ed il figlio.
Lo scorso luglio, la donna sarebbe anche stata minacciata con una pistola dopo che l’uomo aveva divulgato a sua insaputa una foto che la ritraeva nuda. Alle sue rimostranze il 28enne ha estratto una pistola dalla cintola e l’ha puntata sotto il mento della convivente minacciandola di morte, in presenza di un’amica della vittima. Dopo, nel riaccompagnarla in moto a casa, sotto il portone dell’immobile ha estratto di nuovo l’arma e l’ha puntata alle gambe della donna: “Finalmente qua ti posso sparare perché nessuno vede niente”, avrebbe detto.