Arriva la sospensione per i 15 dipendenti comunali di Acireale raggiunti dal provvedimento cautelare dopo il blitz antiassenteismo al Comune.
Sono tre gli impiegati ‘assenteisti’ finiti ai domiciliari, 12 quelli con obbligo di firma.
Ai domiciliari sono finiti l’ex funzionario dell’ufficio Tributi del Comune di Acireale, Orazio Mammino, 49 anni e altri due impiegati Mario Primavera, 59 anni e Venera Lizio, 45 anni.
Obbligo di firma per Antonio Grasso, Mario Cocilovo, Giuseppe Calvagno, Carmelo Di Bartolo, Carmelo Amore, Pietro Currò, Anna Maria Anastasi, Teresa Messina, Orazio Musmarra, Pietro Valerio, Salvatore Trovato e Santo Trovato.
Come già annunciato dal sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, l’amministrazione ne ha disposto la sospensione.
“L’esito dell’indagine coordinata dalla Procura etnea – si legge in una nota del Comune – non lascia margini di discrezione, l’amministrazione comunale, così come previsto dalla vigente normativa, ha disposto l’immediata sospensione d’ufficio dal servizio per i 15 dipendenti coinvolti nell’inchiesta destinatari di misure cautelari personali. Sarà compito della commissione disciplinare immediatamente procedere nei confronti dei soggetti interessati dalle misure restrittive”.
Nell’inchiesta sono indagate in totale 62 persone: altri 47 dipendenti sono stati denunciati.
“L’amministrazione rimane – continua la nota – ovviamente in attesa di ricevere le necessarie comunicazioni da parte degli organi inquirenti relative anche agli altri 47 impiegati comunali coinvolti nell’inchiesta, al fine di avviare ogni conseguente procedimento. Non ci sono dubbi, e d’altronde non potrebbero essercene, sul fatto che anche dal punto di vista etico chi ha sbagliato deve pagare”.
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