Una “deportazione forzata”. Non hanno esitato a definire così il loro trasferimento decine di migliaia di insegnanti costretti a spostarsi dal Sud al Nord in cambio di un modesto stipendio fisso.
E’ uno degli effetti del sistema di assunzioni dei docenti previsto dalla nota e contestata Buona Scuola del governo Renzi.
Molti insegnanti, con famiglie al seguito, hanno dovuto trasferirsi per trovare un incarico a tempo indeterminato.
Lavoro e famiglia, due universi spesso difficile da conciliare, soprattutto quando bisogna partire, imporre le proprie scelte anche ai figli, con ripercussioni sul sistema affettivo.
Lo sa bene una bambina di 7 anni di Caltagirone, costretta a trasferirsi con la madre insegnante a Firenze.
La piccola, ha realizzato un video-denuncia rivolgendosi direttamente a Renzi. La madre lo ha pubblicato sui social network ricevendo in poche ore migliaia di commenti, like e condivisioni. (Nel pomeriggio il video è stato rimosso dalla madre della bambina da Facebook, quindi ancheBlogSicilia ha deciso fare lo stesso. L’insegnante ha avuto un ripensamento sull’opprotunità di rendere noto il volto della figlia).
Con il linguaggio semplice ma efficace dei bambini, spiega la bimba cosa significhi per lei il trasferimento in terra toscana.
“Io posso vedere mio padre solo due volte al mese – dice – mia madre ha sempre fatto tante supplenze per conquistare il ruolo ma così non va bene”.
La bambina non usa mezzi termini e si rivolge direttamente al destinatario del suo appello: “Renzi – tuona – per colpa tua ci siamo trasferiti a Firenze. Tu penserai che è bello scoprire posti nuovi ma per colpa tua un sacco di famiglie si sono divise”.
La richiesta della piccola è semplice e commovente: tornare a casa, poter vivere con i nonni ed i cugini accanto.
Non sarà certo semplice ottenere il risultato sperato e lei ne è pienamente consapevole.
“Lo so che non è facile fare il tuo lavoro – dice rivolgendosi ancora a Renzi – ma almeno impegnati e pensa anche alla gente. E soprattutto, facci ritornare a casa!”.
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