Beppe Montana e Giovanni Lizzio, due grandi poliziotti. Come negli anni precedenti, nella mattinata di oggi, all’interno del cimitero di Catania sono state apposte le due corone di alloro sulle tombe del Commissario Beppe Montana e dell’Ispettore Giovanni Lizzio uccisi, entrambi, in agguati mafiosi. E’ stata anche celebrata una messa, dal Cappellano della Polizia di Stato, in suffragio, presso la Chiesta di San Michele ai Minoriti di via Etnea.
Sono passati trentasei anni dalla morte di Beppe Montana, eccellente poliziotto che durante la sua attività investigativa, arrestò numerosi latitanti e scoprì raffinerie di droga e depositi di armi, intralciando così molti traffici della mafia. Il 28 luglio 1985, il giorno prima di andare in ferie, il giovane Commissario fu ucciso mentre si trovava a Porticello, una frazione del comune di Santa Flavia. Domani, verrà celebrata a Palermo una cerimonia di commemorazione in memoria del Commissario della Polizia di Stato Giuseppe Montana.
L’eliminazione del dottor Beppe Montana inaugurò un’estate di sangue e dolore per la Polizia di Stato che, a Palermo, in soli dieci giorni, fu privata di tre dei suoi migliori uomini ed investigatori della Squadra Mobile, caduti a seguito della violenta reazione mafiosa all’incisiva azione condotta da Montana, Cassarà ed Antiochia, in nome della legge e per conto dello Stato.
Ventinove gli anni che si contano dal vile agguato mafioso che spense la vita di Giovanni Lizzio, l’ispettore responsabile della sezione antiestorsioni della Questura di Catania, ucciso in un agguato di chiaro stampo mafioso il 27 Luglio 1992 a bordo della sua Alfetta, incolonnato al semaforo di via Leucatia, quando a un tratto, venne affiancato da due giovani che viaggiavano a bordo di una moto, dove uno dei due esplose alcuni colpi di pistola in rapida successione, l’ispettore fu ricoverato in fin di vita al vicino ospedale Cannizzaro, dove morì alcuni minuti dopo.