Una banda di Catanesi finisce in carcere dopo essere stata il terrore per alcune comunità della provincia. Per tre dei quattro componenti, già agli arresti domiciliari, è arrivata una condanna ad oltre 2 mesi di carcere, per un quarto complice, individuato successivamente, il giudizio è ancora in corso. Insieme avrebbero organizzato in serie scorribande e razziato numerosi immobili, portando via soldi e oggetti di valore, soprattutto gioielli.
Su delega della Procura i carabinieri della stazione di Librino hanno arrestato, su ordine emesso dall’ufficio esecuzioni, tre catanesi, A.E. di 42 anni, S.M.L. di 50 e S.P. di 54, con contestuale trasferimento in carcere. I tre, già sottoposti agli arresti domiciliari per il reato di furto aggravato in abitazione in concorso, dovranno scontare la pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione. In particolare il trio negli ultimi mesi dello scorso anno, insieme ad un quarto complice 36enne comunque successivamente identificato ed arrestato, si era reso protagonista di una lunga serie di furti in abitazione nell’hinterland catanese, in particolar modo nel comprensorio del comune di San Giovanni La Punta ed in quelli limitrofi.
L’attività investigativa, avviata dai militari della stazione in seguito all’allarme conseguente alla crescita del numero dei furti registrati, aveva consentito di concentrare l’attenzione su un’autovettura Jeep Renegade, più volte notata da testimoni in concomitanza delle scorribande del gruppo criminale in quel territorio.
I militari avevano predisposto numerosi servizi di avvistamento che, poi, avevano consentito loro di rintracciare quell’autovettura e di arrestare nella flagranza di reato i tre uomini che avevano commesso un furto nell’abitazione di un pensionato di San Giovanni La Punta, squarciando una cassaforte con una smerigliatrice e rubando una somma di quasi 5 mila euro in contanti e monili per un valore di circa 15 mila euro. I tre sono stati rinchiusi nel carcere catanese di Piazza Lanza.