‘Houston abbiamo un problema’. Scrive così su facebook, Enzo Napoli, segretario provinciale del Pd catanese parafrasando la citazione stellare dell’Apollo 13 divenuta celeberrima grazie anche ai film di Hollywood.
Per il Pd siciliano, dopo il ballottaggio, il problema c’è e nessuno vuole nascondersi: “Abbiamo il dovere di ragionare a fondo sull’esito negativo in alcune realtà significative, sulla necessità di ritrovare una vera unità nel Pd e di rafforzare la coalizione regionale che troppo spesso si è presentata divisa a livello locale determinando la sconfitta”, dice Fausto Raciti, segretario regionale del partito che annuncia la convocazione della direzione regionale per un confronto sui risultati elettorali e sul percorso in vista degli appuntamenti del 2017.
L’analisi di Raciti si riflette plasticamente su quanto il suo partito ha fatto, o meglio non ha fatto, in questa campagna elettorale. I dem e più diffusamente il centrosinistra, in molte realtà, si sono presentati sfilacciati, divisi fino al logoramento.
Si pensi al caso di Giarre, in provincia di Catania, dove il Pd è andato spaccato e senza simbolo. Alla fine ha vinto Angelo D’Anna espressione di una vasta alleanza civica con esponenti dell’universo di centrodestra ai quali si aggiunto Salvo Vitale, assessore designato e già candidato sindaco al primo turno, proveniente dall’area riformista del Partito democratico.
Una lacerazione che potrebbe avere delle ripercussioni sulla guerra fredda fra l’ala Sammartino-Sudano-Berretta e quella che fa capo a Bianco-Villari-Raia.
C’è poi Caltagirone, dove ha vinto il braccio destro di Nello Musumeci, Gino Ioppolo, che annoverava fra i propri alleati anche Sicilia Futura, rappresentata nella giunta di Crocetta dall’assessore Croce e guidata nel Catanese da Nicola D’Agostino. “Questioni locali”, si è detto a più riprese, ma nel complesso il dato siciliano è impietoso: ieri è finita nove a due.
Numeri alla mano, infatti, il turno di ballottaggio consegna solo due comuni ai democratici: la riconferma di Noto con Bonfanti e la vittoria a Canicattì con Di Ventura.
La Sicilia è la regione in cui la litigiosità fra i renziani ed il governatore Crocetta non si è mai sopita e la terra dal quale arriva l’analisi post voto del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando (che governa senza il Pd) che sembra già un altolà ai dem in vista delle Amministrative di Palermo.
Il problema per il Pd esiste, ma oggi sembra addirittura più complesso di quello degli astronauti dell’Apollo 13 che mancando la Luna riuscirono comunque a riatterrare.