Pestato a morte nella sua casa durante una rapina. E’ morto così l’avvocato in pensione Salvatore Laudani. un pestaggio durante una incursione per rapina nella sua abitazione avvenuta esattamente un mese fa. A distanza di 30 giorni a tradire un rapinatore sono state le tracce lasciate in casa. Durante l’incursione, infatti, il malvivente avrebbe portato con se la birra come se stesse andando a far festa. E proprio le tracce di Dna sulla bottiglia vuota lasciata in casa avrebbero permesso di rintracciarlo
Un romeno di 27 anni è stato, adesso, fermato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania, coadiuvati dai militari della Compagnia di Palagonia, perché gravemente indiziato proprio di quella rapina.
L’irruzione in casa avvenne nella notte tra il 4 ed il 5 settembre scorsi a Castel di Iudica. Presa di mira l’abitazione dell’avvocato 83enne in pensione Salvatore Laudani, che rimase ferito alla testa.
Il presunto aggressore fermato è un bracciante agricolo, residente a Niscemi nel Nisseno, in passato accusato di reati contro la persona. E’ stato fermato mentre tentava di lasciare il territorio nazionale. Infatti, i Carabinieri del Comando di Piazza Verga lo hanno bloccato a bordo di un pullman nel territorio del Comune di Vizzini, mentre era diretto in Romania.
Gli investigatori sono riusciti a risaliti al rumeno, noto nella comunità dei suoi connazionali con il soprannome di Volpe (in romeno Vulpoi), grazie alle testimonianze delle persone che negli ultimi anni avevano avuto, a qualsiasi titolo, un rapporto con la vittima.
In questo contesto, sono emersi, in particolare, alcuni rapporti con persone di nazionalità rumena, che avevano abitato per un breve periodo all’interno di una casa attigua a quella della vittima. Gli approfondimenti su questo nucleo familiare rumeno, hanno quindi consentito di giungere alla figura del 27enne.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, e i racconti dei testimoni hanno trovato supporto in prove scientifiche forensi che hanno consentito di risalire al giovane. Si tratta di una traccia di Dna estratta da una bottiglia di birra che il 27enne aveva portato con se durante la rapina. Il romeno è stato bloccato mentre tentava di fuggire dall’Italia per rientrare nel suo Paese.
Laudani morì quattro giorni dopo il ricovero nell’ospedale San Marco di Catania a causa delle ferite riportate. Una morte che trasformò la già grave rapina con incursione in un omicidio.
L’avvocato Salvatore Laudani viveva da solo nella sua abitazione di contrada Franchetto, un borgo di Castel di Iudica dove vivono poco meno di ottanta di persone. “Tutte molto scosse dalla vicenda”, commenta il sindaco, Ruggero Strano, che non conosceva il legale, che pare avesse la residenza in un altro comune del Catanese, e dicendosi “addolorato per la sconvolgente notizia”.
L’uomo oggi fermato avrebbe agito da solo. Secondo gli investigatori, nella notte tra il 4 e il 5 settembre, Volpe era entrato nell’abitazione del povero malcapitato al fine di rubargli i risparmi, colpendolo al volto e immobilizzandolo con nastro adesivo, riuscendo ad impossessarsi di circa 12 mila euro, per poi lasciarlo agonizzante.