Avvelenamento di cani avvenuto oggi intorno alle 13.00 nei pressi di Pedara (CT). L’ennesimo, sottolineano i volontari che arrivano a stimare almeno due casi che annualmente mietono vittime. La zona, poi, sarebbe in genere la stessa, ossia nei pressi del pozzo macrì, meglio noto come la fontana del prete. Si tratta di un luogo conosciuto essendo frequentato da cittadini che si recano a prendere l’acqua; il tutto in una zona molto abitata dove è installato pure un piccolo mercato.
Ad essere lamentata, per quello che viene definito un avvelenamento periodico, sarebbe anche la mancata individuazione del colpevole oltre che la bonifica dei luoghi.
A confermare quanto avvenuto è Alessandro Tringale, responsabile dell’associazione Teg4friends Onlus che riferisce di trascorsi altrettanto tragici tra cui quello di alcune galline appese accanto ai corpi dei cani morti.
L’allarme degli animalisti appare congiunto alla protesta per la mancanza di interventi risolutivi. Eppure le denunce sono state diverse, ma i risultati, affermano sempre i volontari, purtroppo non se ne vedono. Occorrerebbero le sterilizzazioni dei cani di strada, per arginare a monte il problema del randagismo. Poco o nulla resta al cittadino che trova un cane bisognoso di aiuto e la fine che spesso fanno i randagi è quella imposta dalla famigerata polpetta avvelenata. Lo stesso presidio veterinario si troverebbe in un paese vicino, ma non funziona.
Intanto due cani hanno perso la vita e cresce la preoccupazione per quelli che non si trovano. La peggiore delle ipotesi è quella di una allontamento dovuto ai dolori provocati dal veleno. Cani che in questo caso non potrebbero neanche essere soccorsi, morendo così tra atroci sofferenze in luoghi dove, spaventati, si erano andati a rifugiare.
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