I Carabinieri della Stazione di Pedara hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale dei Minorenni di Catania, con la quale hanno collocato due minorenni dei quali uno di Pedara di anni 15 e l’altro di Viagrande di 16, presso due diverse comunità della provincia etnea.
I fatti risalgono allo scorso mese di novembre allorché nella comunità di Pedara si era diffusa la “psicosi della rapina”, ragion per la quale l’Arma locale aveva predisposto un gran numero di servizi preventivi per evitare ulteriori episodi.
In particolare, nella giornata del 13 novembre un anziano di 83 anni, mentre si trovava all’interno della propria abitazione sita nell’immediata periferia del centro pedemontano, ricevette la sgradita visita di due giovani, con volto travisato ed armati di una pistola i quali, dopo aver scavalcato il cancello ed attraversato il cortile interno, gli si erano parati proprio davanti e, chiamandolo per nome, gli avevano puntato la pistola in faccia pretendendo soldi e preziosi.
Il poveretto, con comprensibile spavento, diede loro le venti euro che teneva in tasca ma i giovani, non soddisfatti, si appropriarono anche del suo i phone, del valore di 400 euro, e del portafogli, contenente ulteriori 15 euro.
Magro bottino ma, per i rapinatori, questa era comunque stata una sorta di consacrazione della loro capacità criminale.
Le immediate indagini messe in atto dai carabinieri di Pedara hanno imboccato la via giusta partendo dall’esame dei sistemi di videosorveglianza della zona, nonché dal particolare della conoscenza del nome della vittima da parte dei rapinatori: questo li aveva indirizzati verso un appartenente alla cerchia familiare.
Infatti, il figlio di un nipote della vittima, messo alle strette, confessava candidamente il nome del suo complice e d’aver agito perché aveva bisogno di soldi, nonché d’aver utilizzato una pistola giocattolo poi nascosta tra i rifiuti e d’aver venduto il cellulare per venti euro ad un extracomunitario, nei pressi della stazione ferroviaria di Catania.
Il dato emblematico è la naturalezza con la quale i due hanno poi rivelato che l’ideazione del colpo è avvenuta casualmente in quello stesso pomeriggio mentre si trovavano in piazza.
La certosina ricostruzione dei fatti ha consentito poi il ritrovamento della pistola nel luogo indicato agli inquirenti da uno dei due giovani. Il G.I.P., analizzata la documentazione sui due minorenni attraverso la quale si desume la loro inclinazione a delinquere, ha disposto l’ospitalità in due diverse strutture della provincia etnea.