Sono sequenze shock quelle registrate dalle telecamere di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali presi di mira da una banda di rapinatori. Anche tre colpi messi a segno in una giornata: tutti con le stesse modalità.
I rapinatori pistola in pugno minacciano titolari e impiegati, razziano i soldi e fuggono. In un caso scorazzano con un’auto nei corridoi del centro commerciale ‘Porte di Catania’ prima di infrangere la vetrina di un negozio.
Sono sei le persone arrestate tra Catania, Messina, Agrigento e Catanzaro con l’operazione dei carabinieri ‘Fermi tutti’. Sono ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furti aggravati e ricettazione.
Le indagini sono state avviate dopo una serie di rapine iniziate nel 2014: la prima messa a segno da tre persone a volto coperto armate di pistola in un’area di servizio con bar tabacchi e rifornimento carburanti a Misterbianco.
La seconda, a distanza di soli due giorni, in un rifornimento carburanti ad Aci Castello e poi di Catania in contrada Gelso Bianco. Le rapine sono state tutte commesse con le stesse modalità.
In carcere sono finiti: Giuseppe Litrico, 24 anni, di Misterbianco, Francesco Ferlito, 38 anni (ritenuto il promotore del gruppo), Maurizio Famà, 37 anni, Carmelo La Rosa, 24 anni, Carmelo Molino, 24 anni e Anthony Scarpato, 24 anni.
Ad ‘incastrarli’ l’esame incrociato delle registrazioni video che immortalavano le loro caratteristiche fisiche (i volti, spesso, erano coperti da passamontagna) e soprattutto i sequestri nelle rispettive abitazioni di numerosi indumenti – molti dei quali idonei al travisamento – del tutto coincidenti con quelli utilizzati per le rapine.
Sono stati capaci di mettere a segno più rapine al giorno: non solo nella città di Catania, ma nel territorio dell’intera provincia etnea.
Nell’estate del 2014, utilizzando due autovetture rubate a San Gregorio di Catania, come ariete, hanno assaltato una delle vetrine d’ingresso del centro Commerciale “Porte di Catania” per penetrarvi e girovagare per la galleria commerciale a bordo delle stesse auto. Abbandonato il centro commerciale, nella stessa giornata, la banda realizzerà due rapine a mano armata in danno di distributori di carburante, la prima ad Acireale la seconda a Catania.
Tra il mese di luglio 2014 ed il febbraio 2015, gli investigatori ricostruiscono ben 20 gravi delitti contro il patrimonio colpi, tra rapine a mano armata, spaccate a centri commerciali, bar tabacchi e gioiellerie numerosi furti e ricettazione di auto utilizzate per portare a termine i reati, nei centri abitati di Catania, Misterbianco, Aci Catena, Aci Castello, Belpasso e Nicolosi, per un bottino, complessivamente quantificato in circa 50 mila euro tra denaro contante, tabacchi e biglietti “gratta e vinci”.