Il dipartimento della Protezione civile ha disposto, per quanto riguarda l’Etna, il passaggio di livello di allerta da verde, che corrisponde ad attività eruttiva assente o molto bassa, al livello giallo – attività eruttiva da bassa a media.

Allerta gialla per l’Etna

È stato deciso a seguito della riunione di ieri, giovedì 16 novembre, per valutare lo stato di pericolosità del vulcano. La decisione è stata presa sulla base delle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per l’Etna sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo e Sezione di Palermo) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente.

L’innalzamento del livello determina un incremento del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le strutture di Protezione civile.

Allertare le strutture territoriali

Tali informazioni consentono alla struttura di Protezione civile della Regione Siciliana di allertare le strutture territoriali e adottare eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale.

Occorre tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività, anche del tutto impreviste.

Piccole quantità di lava nella parte sud-est

Nei giorni scorsi un incremento dell’attività stromboliana al cratere di Sud-Est dell’Etna è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania. Il fenomeno è accompagnato da un modesto trabocco lavico dalla sella del Sud-Est, che rimane confinato nella sella del suo cratere. Dal modello previsionale della dispersione delle ceneri vulcaniche, la simulazione dell’eventuale dispersione delle ceneri vulcaniche indica una direzione Est-Sud-Est.

Il tremore vulcanico, che segnala la risalita di magma nei condotti interni dell’Etna, ha mostrato un deciso incremento raggiungendo valori alti. Le localizzazioni della sorgente del tremore si sono progressivamente spostate in corrispondenza del cratere di Sud-Est, a una profondità di circa 2.900 metri sul livello del mare.