Un patrimonio della città di Catania, troppo spesso oggetto dell’interesse dei vandali. La Villa Bellini dovrebbe essere il ‘gioiello della città’, il polmone verde nel cuore del centro storico etneo e, invece, cade a pezzi.
Purtroppo i vandali continuano a imperversare: la notte prima dell’inaugurazione alcuni teppisti hanno rotto un vetro nello storico ‘chiostro della musica’, danneggiamento di cui ci si è accorti, proprio durante la cerimonia.
“Un atto barbaro, incivile, inaccettabile che mi riempie di rabbia e sdegno”. Così il sindaco etneo Enzo Bianco ha commentato l’azione vandalica, perpretata nonostante la sorveglianza di vigili urbani e forze dell’ordine.
Ma non solo: a denunciare il pessimo stato della Villa Bellini c’è anche Free Green Sicilia – Sos beni culturali. “Un marchio di infamia – afferma il portavoce Alfio Lisi – che rischia di restare indelebile se non si cercherà di ripristinare i luoghi della ‘Villa’ scempiati a partire dallo sventramento che ha stravolto la collina sud del Giardino dove è stato aperto con l’intervento delle ruspe un enorme cratere cementificato trasformato , in quanto si presterebbe visto lo sconcio architettonico, in un contenitore di rifiuti e di scritte di vernice”.
Il gruppo Free Green, però, cambia la prospettiva e parla di vandalismo istituzionale. Se in alcune zone della Villa, infatti, è stata la mano dei delinquenti a devastare, in altre le colpe di degrado e incuria ricadrebbero sulla mancata manuntenzione.
“Casina e labirinto ipogeo del Principe Biscari – continua Alfio Lisi – mosaici dei segni zodiacali della collina nord e così via, rimasti non restaurati e nel degrado come invece avrebbe previsto l’appalto finanziato dall’U.E.! Ovvero quando il ‘vandalismo’ istituzionale supera di gran lunga quello di incivili ignoti!”
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