Nell’acceso dibattito tra due dei poteri dello Stato, politico e giudiziario, interviene anche Angelo Attaguile, segretario nazionale di ‘Noi con Salvini’ e della Commissione nazionale Antimafia.
Il parlamentare catanese per vent’anni è stato alle prese con una vicenda giudiziaria che ha visto accertare la sua innocenza solo col quarto grado, ossia con la revisione del processo nel quale era stato condannato per tentata concussione. La piena riabilitazione è avvenuta nel 2004 quando la Corte d’Appello di Messina ha stabilito ‘che il fatto non sussiste’.
Attaguile, che ha ottenuto anche la censura da parte del Csm del pubblico ministero ha raccontato la sua disavventura a lieto fine in un libro “Fuga dall’ingiustizia”.
“Concordo con Davigo -commenta Angelo Attaguile- è giusto che chi sbaglia paghi, ma questo deve valere anche per i magistrati. Colui che mi ha illecitamente, con una prova poi risultata falsa, fatto processare e condannare, oltre che arrestare, è stato semplicemente censurato e ancora oggi continua a svolgere il suo lavoro in piena tranquillità”.
Il parlamentare racconta di essere “rimasto bloccato per vent’anni con l‘interdizione dai pubblici uffici, sono stato umiliato moralmente e rovinato economicamente ed ancora oggi aspetto, dopo dieci anni, il risarcimento dei danni!”
Secondo Attaguile “la correttezza e l’onestà è dovuta da tutte le Istituzioni: anche i magistrati, come i politici, debbono essere cacciati allorché ingiustamente distruggono la vita di una persona”.
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