La Polizia di Stato del Commissariato di Acireale e la Polizia di Frontiera dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania, ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di un cittadino albanese Rafaelo Beqaj, di 24 anni, accusato di omicidio stradale aggravato.
L’incidente mortale ad Acireale
L’uomo sarebbe stato coinvolto in un incidente stradale avvenuto il 18 dicembre scorso, ad Acireale, nel corso del quale morì un ragazzo minorenne. Le indagini coordinate dalla procura etnea ed eseguite dal Commissariato di Acireale, hanno preso avvio subito sopo l’incidente accaduto intorno alle ore 3 di notte, a seguito dell’impatto tra un’auto di grossa cilindrata, un Audi Q8, guidata dall’uomo catturato, proveniente contromano da Corso Italia, a velocità sostenuta ed un motociclo guidato, indossando il casco regolarmente allacciato, dalla vittima, un giovanissimo, di 16 anni, sbalzato, in conseguenza della violenza dell’urto, a diversi metri di distanza dal punto di collisione. Il giovane, Daniele Cantale Garano, è morto sul colpo a causa della gravità delle lesioni riportate.
Indagini su responsabilità
La polizia ha ricostruito la dinamica dell’incidente, ricostruendo anche le responsabilità delle persone coinvolte e la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del cittadino albanese, sulla scorta dei quali il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso la misura cautelare nei confronti dello stesso indagato, rintracciato dopo essere rientrato dall’Albania, all’aeroporto di Fontanarossa, dove gli è stato notificato il provvedimento restrittivo.
Gli appelli a rispettare regole stradali
Il sindaco di Acireale, Stefano Alì, gli assessori, il presidente del Consiglio comunale, Fabio Fontanesca, ed i consiglieri comunali avevano espresso sentimenti di vivo cordoglio ai familiari del giovane Daniele Cantale Garano. “Ancora una volta, purtroppo, assistiamo ad una tragedia immensa – ha osservato Alì – che, ne siamo certi, avrebbe potuto essere evitata se fossero state osservate le regole minime non solo del codice stradale, ma del buon senso. Non ci stancheremo mai di rivolgere appelli affinché vengano rispettate le norme di ogni genere e che si adottino i provvedimenti adeguati nei confronti di chi le infrange, perché non si può mettere a repentaglio impunemente la vita altrui. Accade troppo spesso che pochi attimi d’imprudenza segnano in maniera indelebile le nostre vite. Ricordiamoci sempre – ha concluso il primo cittadino acese – che con il nostro comportamento possiamo distruggere la vita altrui e anche la nostra, quando si configurano gli estremi di omicidio stradale”.
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