Un giovane di 28 anni, S.F., è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Mascali su disposizione della Procura di Catania con l’accusa di atti persecutori nei confronti della ex compagna, che voleva costringere a tornare con lui.
A denunciarlo è stata la stessa vittima. Dopo la fine della relazione, avvenuta nel giugno del 2017, avrebbe continuato a vessare la ex nonostante per lo stesso motivo gli fosse stato dapprima vietato di avvicinarsi alla donna, misura poi aggravata con la custodia in carcere e poi sostituita con gli arresti domiciliari.
L’indagato era poi tornato in libertà in attesa di giudizio. A chiedere e ad ottenere la custodia cautelare in carcere dal Gip è stata la Procura al termine di indagini coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere che hanno evidenziato come il 28enne abbia continuato fino ad oggi nella sua azione persecutoria.
La vittima per questo motivo avrebbe temuto per la propria incolumità, modificando le normali abitudini di vita. Dopo un periodo di tempo trascorso in una struttura di accoglienza, al suo ritorno a casa sarebbe stata tempestata di telefonate, seguita ed obbligata con violenza anche a consegnare il proprio cellulare all’ex che voleva controllare se avesse una nuova relazione sentimentale e insultata.
In una occasione, spalleggiato da due suoi parenti, avrebbe suonato al citofono di casa intimandole di far scendere in strada il fidanzato perché voleva ammazzarlo. Al rifiuto della donna, che era sola, l’uomo le avrebbe preso a calci l’auto, mentre uno dei parenti le avrebbe mostrato una pistola gridandole: “Devi andare via sennò ti uccidiamo!”.