Il carabiniere indicato come l’autore del video in cui vede il giudice Iolanda Apostolico partecipare alla manifestazione di protesta al porto di Catania contro le politiche migratorie del governo avrebbe negato alla Procura di essere l’autore del filmato.

Il militare, sentito come persona informata sui fatti per oltre 90 minuti dal procuratore facente funzioni, Agata Santonocito, secondo quanto si apprende, avrebbe detto di non avere girato lui il video. Di conseguenza anche di non avere confessato e quindi ritrattato alcunché. Il carabiniere, sentito come testimone, era da solo e con non il suo legale, l’avvocato Christian Petrina.

La tesi del carabiniere

Secondo la tesi del carabiniere, che non è indagato, esposta più volte al suo legale, l’avvocato Petrina che lo assiste sull’eventuale fronte disciplinare, prima della deposizione in Procura, il suo coinvolgimento sarebbe scaturito dopo un incontro conviviale con altri colleghi. Quest’ultimi conoscendo la sua amicizia personale e professionale con il luogotenente dell’Arma in congedo Anastasio Carrà, il sindaco di Motta Sant’Anastasia e deputato nazionale della Lega che ha riconosciuto per primo il giudice Apostolico nel video pubblicato dal ministro Salvini, lo avrebbero preso amichevolmente in giro.

Interpretazione

E lo avrebbero più volte e pressantemente invitato ad ammettere che il video era suo. Il carabiniere di fronte alle insistenze dei colleghi avrebbe detto qualcosa come “va bene, come dite voi…”, ma, ha spiegato, per chiudere il discorso non per ammettere qualcosa che non aveva fatto. La sua affermazione sarebbe stata interpretata come una conferma da un collega che ha presentato una relazione ai superiori che ha fatto scattare gli ulteriori accertamenti.

Legale carabiniere sentito da pm, “Non parlo con giornalisti”

“Non parlo con i giornalisti della deposizione davanti a un magistrato di una persona non indagata”. Lo afferma, contattato da cronisti, l’avvocato Christian Petrina, legale del carabiniere ascoltato oggi a Palazzo di Giustizia, come persona informata sui fatti, dal procuratore facente funzioni Agata Santonocito.

La nota del sindacato Sim Carabinieri

Intanto, il sindacato Sim Carabinieri ha diffuso una nota in merito alle “dichiarazioni dell’onorevole Molteni”.

Il Sim Carabinieri, “sicuro della buona fede e dell’onesta intellettuale dello stesso, il quale, verosimilmente, avrebbe reperito notizie inerenti alla vicenda da fonti ufficiali, le stesse non trovano riscontro con quanto è realmente accaduto. Presumibilmente una “battuta da bar” è stata trasformata in una confessione e trasmessa celermente senza provvedere a verificarne la veridicità e successivamente trasformata in ritrattazione. Nella fattispecie, sia la confessione sia la ritrattazione non sono state documentate, confermate e sottoscritte in nessuna forma dal carabiniere interessato”.

Si legge inoltre: “Il Sim Carabinieri, come da subito sostenuto, non comprende le motivazioni per le quali un carabiniere, in un primo momento avrebbe ammesso le circostanze per poi successivamente ritrattarle. Forse prima di inviarlo al patibolo, sarebbe stato opportuno accertare e verificare eventuali chiacchere da bar. Inoltre, si evidenzia come il video inerente la Dottoressa Apostolico, oggetto della discussione, abbia improvvisamente cambiato rotta per poi trovare nell’operato delle forze dell’ordine la colpa grave di espletare il proprio dovere.
Il Sim Carabinieri è solidale con tutte le forze di polizia che quotidianamente pur vivendo nel terrore dell’atto dovuto, continuano a servire fedelmente il proprio paese”.

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