La Procura di Catania ha ottenuto dal GIP del Tribunale l’emissione di un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Tringale, 60 anni, indagato per rapina aggravata. L’arresto, eseguito dai Carabinieri di Misterbianco, si inserisce nell’ambito di un’indagine su una rapina avvenuta lo scorso 17 settembre ai danni di un esercizio commerciale gestito da cittadini cinesi in Corso Carlo Marx a Misterbianco.

Dinamica della rapina

Intorno alle 10:30 di quel giorno, due uomini, nascosti da mascherine chirurgiche e cappellini, hanno fatto irruzione nel negozio. Mentre uno dei due malviventi intimidiva la titolare 55enne e il figlio 20enne, simulando di avere un’arma da fuoco nascosta sotto la maglietta, il complice svuotava la cassa, impossessandosi di 300 euro. La donna, forse dubitando che i rapinatori fossero armati, ha tentato una reazione, ma è stata colpita al volto con uno schiaffo da uno dei due, che si sono poi dati alla fuga a bordo di una Fiat Uno.

L’dentificazione del sospetto

I Carabinieri hanno dunque avviato le indagini acquisendo i filmati dell’impianto di videosorveglianza del negozio. Le immagini hanno consentito di raccogliere elementi utili all’identificazione di uno dei due rapinatori. La stessa sera della rapina, la Fiat Uno utilizzata dai malviventi era stata fermata durante un controllo stradale. I militari avevano accertato che l’auto era stata rubata a Pedara qualche giorno prima e avevano denunciato il conducente, Antonio Tringale, per ricettazione e falsa attestazione a pubblico ufficiale sulla propria identità, in quanto, sprovvisto di documenti, aveva fornito generalità false.

Prove e riscontri

Il fotosegnalamento di Tringale ha permesso un confronto con le immagini della rapina, evidenziando una chiara corrispondenza tra le sue fattezze fisiche e quelle di uno dei rapinatori. Ulteriore elemento di concordanza è risultato l’utilizzo dello stesso tipo di scarpe. L’ipotesi investigativa ha trovato ulteriore riscontro nelle analisi dei tabulati telefonici. I dati hanno infatti dimostrato che il cellulare in uso a Tringale, nell’orario in cui è stata perpetrata la rapina, agganciava la cella ripetitrice che copre Corso Carlo Marx.

La Procura ha richiesto e ottenuto dal GIP l’emissione della misura cautelare in carcere nei confronti di Tringale. Le indagini proseguono per identificare e assicurare alla giustizia anche il complice del 60enne.

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