‘Problemi logistici e una situazione disastrosa degli uffici giudiziari catanesi’: è un quadro ‘per nulla confortante’ quello emerso durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario di Catania.
Nella relazione affidata quest’anno al presidente facente funzioni della Corte d’Appello, Carolina Tafuri – il neo presidente Giuseppe Meliadò appena nominato dal Csm non si è ancora insediato – si parla di “uffici insufficienti nelle strutture e dispersi sul territorio cittadino, con conseguenze pesantemente negative sul regolare e dignitoso esercizio della giurisdizione locale”.
Negli uffici, il presidente della corte d’Appello evidenzia come “la situazione risulti ancora più grave rispetto a quella prospettata negli anni precedenti, essendosi dovuto far fronte alle accresciute esigenze logistiche connesse all’accorpamento delle soppresse sezioni distaccate che, oltre a determinare la rimodulazione delle dimensioni del Tribunale, reclamano la necessità di individuare nuovi spazi e nuovi locali da destinare al personale di magistratura e a quello amministrativo in passato operanti presso quegli uffici periferici e, soprattutto, da adibire all’espletamento dell’assai accresciuto volume dell’attività giudiziaria”.
“Il Presidente del Tribunale – si legge nella relazione – si è visto di recente costretto a prospettare la riprogrammazione dei calendari d’udienza dei giudici civili, con un inevitabile allungamento dei tempi processuali”. Insufficienze anche al Tribunale per i Minorenni e il Tribunale di Sorveglianza di Catania che hanno segnalato l’insufficienza e l’inadeguatezza dei rispettivi immobili, per di più distaccati in altre aree della città. Il primo lamenta l’evidente insufficienza dell’unica aula d’udienza disponibile e anche la necessità di disporre di spazi adeguati per l’ascolto protetto”.
“La Procura della Repubblica ha denunciato come la dislocazione dei propri uffici in ben 13 siti cittadini, la maggior parte dei quali di proprietà privata, sia fonte di enorme dispersione di energie umane e finanziarie, oltre ad avere riflessi in termini di sicurezza di persone ed impianti.
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