- Un cortometraggio dedicato al Premio Nobel, Josè Saramago
- Campagna di crowdfunding dell’associazione Nèon per il progetto “Andrei bene per il cinema muto”
- con Danilo Ferrari, lo scrittore catanese che parla con gli occhi e lo scultore cieco Felice Tagliaferro
“Tutte le persone siamo chiamate naturalmente a collaborare per affrontare insieme i duri inverni della vita e godere insieme delle estati”. Sono queste le parole alla base della campagna di crowdfunding promossa dall’associazione culturale Nèon di Catania, per sostenere il cortometraggio “Andrei bene per il cinema muto”, dedicato a Josè Saramago, scrittore e giornalista portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998, dalla cui fondazione ha ricevuto l’approvazione.
Progetto con valenza artistica e sociale
Un progetto di grande valenza artistica e sociale, che vede la partecipazione di due interpreti d’eccellenza: Danilo Ferrari, scrittore e giornalista catenese che parla solo con gli occhi e lo scultore cieco, Felice Tagliaferri. Con loro anche Maria Stella Accolla. Un lavoro che racconta un incontro in cui trova spazio, ispirazione e divertimento per segnalare e rimarcare il senso del vivere insieme nella complementarità delle relazioni umane. Il risultato è la realizzazione del busto di Danilo che Felice crea senza vederlo, con il solo uso delle mani, del tatto, di quel tocco, quasi magico, dei tratti del viso, dalle guance, agli occhi, al mento fino alle labbra.
L’impegno dell’associazione da 30 anni
Nèon del resto da oltre 30 anni, grazie a suoi fondatori Piero Ristagno e Monica Felloni e a tutto il team, lavora con l’obiettivo di contribuire, attraverso l’arte, alla creazione di una società fondata sul rispetto dell’identità e della dignità della vita con un approccio alla diversità centrato sulla relazione e sul benessere comune.
“La motivazione più profonda sta nel nostro desiderio di scrivere e di produrre – spiega Piero Ristagno, direttore artistico di Nèon – e quindi di sottoscrivere una bellissima poesia della vita e delle relazioni che compongono l’esistenza umana. Non a scatola chiusa. Il nostro corto è un prodotto cinematografico unico, data la peculiarità dell’opera e il suo valore etico e simbolico. È un’occasione per trasmettere un segno corale di positività, di progresso e di civiltà, per testimoniare il senso di responsabilità che ha ogni singolo individuo in relazione alla crescita sociale e culturale della comunità. Il valore simbolico del denaro si realizza compiutamente – conclude – in un’onestà di intenzioni che sono così manifestate. Il denaro è bello e va utilizzato bene”.
Una raccolta fondi per il progetto
La campagna di crowdfunding servirà a finanziare tutte le spese necessarie per la produzione e la post-produzione del cortometraggio, che oltre a essere un prodotto cinematografico è anche un percorso in continua evoluzione che matura nelle coscienze di tutti coloro che, in vario modo, vi partecipano. Il corto, sostenuto dall’associazione Libera, sarà sottoposto alla commissione di uno dei tre Festival nazionali del Cinema sezione Corto (Venezia, Roma, Torino) e in seguito si spera possa essere presente a fine anno, in occasione di un evento speciale a Taormina alla Casa del Cinema. “Andrei bene per il cinema muto” realizzato anche in co- produzione con “La Zattera dell’Arte”, e con la partecipazione del “Festival Classiche Forme”, non è solo un modo di fare cinema, è un modo di vivere, un bene che si acquisisce, che si coltiva, che si trasforma e che si trasmette.
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