“Secondo il ministero è competenza della Regione, secondo la Regione è competenza del ministero”. La patata bollente dell’Ospedale di Giarre passa da un’istituzione all’altra, ma nessuno riesce a trovare una soluzione.
Risultato? Un enorme disservizio per i cittadini che a Giarre sono tornati a protestare contro la chiusura del nosocomio.
In piazza, per la prima volta, tutti i sindaci del comprensorio, ovvero del distretto di competenza dell’Asp 17: Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo, Calatabiano, Piedimonte, Linguglossa, Castiglione, Sant’Alfio, Milo. In piazza anche il primo cittadino di Santa Venerina, comune fuori distretto, ma fortemente coinvolto. Secondo le stime del Comitato cittadini Giarre la struttura sanitaria servirebbe complessivamente circa 87mila persone.
“Siamo contenti – ha dichiarato Angelo La Rosa, presidente del comitato – per la presenza dei sindaci, anche se dobbiamo ammettere che mancavano i consiglieri e soprattutto i cittadini. Presenti numerose scolaresche di Giarre, ma forse è mancato il pieno supporto dei dirigenti scolastici delle scuole”.
Nonostante le assenze, comunque, almeno 800 persone hanno manifestato, comprese numerose famiglie con bambini. “Abbiamo dato una lezione di educazione civica – continua La Rosa – le istituzioni hanno dato un segnale forte e i sindaci si sono ripromessi di parlare con Crocetta o, addirittura, con il ministero della sanità”.
“Il grido d’allarme deve partire dai sindaci. – conclude La Rosa – E’ compito loro tutelare i cittadini, anche con manifestazioni eclatanti, altrimenti dovrebbero riconsegnare le fasce”
L’odissea dell’ospedale di Giarre comincia qualche anno fa, ma la è del maggio 2015 l’atto che decreta la serrata del pronto soccorso convertito in Pte.
In passato i sindaci della zona hanno più volte manifestato contro la decisione della Regione e nel maggio scorso si è tenuto un vertice a Palazzo d’Orleans in cui si è ipotizzata la possibilità di una riapertura e di una rivisitazione del piano “che – disse Crocetta – sia in grado di rispondere a una distribuzione più razionale dei servizi e dei posti letto nel Catanese con una risposta di maggiore prossimità alle esigenze di salute dei cittadini”.
Prima delle ultime elezioni amministrative, quando la vicenda entrò a pieno titolo nell’agenda della campagna elettorale fra i vari candidati a sindaco, il presidente della Regione, Crocetta per evitare polemiche decise di posticipare la questione attendendo l’esito delle elezioni.
A Giarre si è votato nel giugno scorso, ma da allora sull’ospedale è calato il silenzio istituzionale.
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