• Operazione della Guardia Costiera nel quartiere San Cristoforo (CT).
  • Sequestrata maxi discarica abusiva di 5.000 mq: auto, amianto e scarti industriali.
  • Percolato nel sottosuolo, 4 denunciati

I Militari del Nucleo Operativo Ambientale della Guardia Costiera di Catania, su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, al termine di una articolata e complessa attività investigativa, hanno eseguito una operazione di polizia ambientale in un’area compresa tra il torrente Acquicella e lo storico quartiere di San Cristoforo.

Una vasta area superiore a 5.000 mq

Quattro le persone denunciate alla Autorità Giudiziaria, tra cui i proprietari del terreno e la titolare di una nota ditta di autodemolizione della provincia etnea, che in concorso tra loro avevano messo in atto un vasto traffico di smaltimento di rifiuti pericolosi ed autovetture, alcune delle quali provento di furto. Una vasta area superiore a 5.000 mq, è stata posta sotto sequestro con annessi capannoni industriali all’interno dei quali veniva svolta l’illecita attività di smantellamento di auto e materiali provenienti da scarti industriali. I reati ipotizzati vanno dalla gestione di rifiuti non autorizzata, alla discarica abusiva di materiali pericolosi, alla ricettazione.

Auto, amianto e scarti industriali

All’interno del complesso adibito a centro di raccolta abusivo, privo di alcuna tipologia di autorizzazione era usuale procedere a stoccaggio e smaltimento di ogni genere di rifiuti tale da determinare un depauperamento dello stato luoghi. Inoltre la struttura funzionava anche quale succursale abusiva di società autorizzate alla demolizione di autovetture, per lo svolgimento di tutte quelle attività non legalmente consentite presso le aree di deposito.

Gli scarti ferrosi e di diversa natura, anche pericolosa, venivano ammassati senza alcuna idonea protezione e depositati sul piazzale dello stabilimento in aree non pavimentate ed esposti all’azione degli agenti atmosferici, determinando copioso percolato e l’infiltrazione nel sottosuolo. Non mancano casi ampiamente documentati dagli investigatori di auto rubate che all’interno della struttura venivano smantellate e rivendute parzialmente a terzi soggetti, nonché incendi finalizzati alla distruzione del materiale non riutilizzabile.

Gli inquirenti hanno altresì rinvenuto un ingente quantitativo di rame, il cui possessore non è stato in grado di giustificare la provenienza, numerosi fusti contenenti olio esausto e liquido corrosivo ed un importante quantitativo di batterie trattate come normale rifiuto, copertoni di autovetture, oltre che un ingente quantitativo di amianto.

Il sequestro, 4 denunciati

All’interno dell’area, inoltre, sono stati posti sotto sequestro 5 scooter di cui si accerterà la provenienza, 4 autovetture, 2 camion e 2 camper.

I militari della Guardia Costiera proseguiranno le indagini al fine di individuare ulteriori autori in concorso dei gravi illeciti commessi nel sito e le possibili alterazioni determinate sullo stato dei luoghi, considerata la prossimità del sito investigato a corsi d’acqua che scorrono nelle immediate vicinanze e per scongiurare ogni qualsivoglia conseguenza sull’ambiente limitrofo.

 

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