L’alta velocità ferroviaria fra Palermo, Catania e Messina “va in gara quest’estate”. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Accelerazione anche sul il “potenziamento della Agrigento-Caltanissetta”, la diga di Pietrarossa, la statale 194 ragusana e sul collegamento ferroviario Palermo-Trapani via Milo.
Su quest’ultimo neanche un mese fa era stato l’assessore Falcone a mettere in mora il Governo nazionale:” Dopo più di otto anni d’attesa, è superfluo dire che non c’è più tempo da perdere. Stamane, dopo aver sentito il dirigente Oliviero Montanaro, abbiamo scritto al Ministero dell’Ambiente per chiedere un intervento immediato per sbloccare il progetto di ripristino della ferrovia Trapani-Alcamo via Milo. La perdita di tale linea, dal 2013 chiusa e abbandonata, è una perdita infrastrutturale ed economica che ha causato grandi disagi all’intera Sicilia occidentale”.
Nessuna nuova invece sul Ponte sullo Stretto “Non ci sono novità su quello – dice Conte – siamo concentrati sulle opere a terra”. Ponte che aveva ricevuto il plauso da parte dello stesso Falcone: “Plaudiamo all’opportuna presa di posizione di Filca Cisl a favore della riapertura del dibattito sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina“.
L’opera più grande è certamente la Palermo-Catania-Messina. In corso di realizzazione collegamento Bicocca-Catenanuova, un’opera da 400 milioni e lunga 40 milioni per la quale le ultime stime prevedono l’apertura a settembre dell’anno prossimo, quando sarà possibile percorrere la tratta con una velocità massima di 200 chilometri orari.
Il progetto attualmente in corso, però, è solo una porzione del totale: il progetto complessivo è di 8 miliardi di euro e permetterà di innalzare la velocità fino a 250 chilometri orari. Secondo le previsioni, la tratta Palermo-Catania sarà coperta in un’ora e 50 minuti, con un risparmio di un’ora, mentre per quella fra Messina e Catania serviranno 45 minuti.
“Dal Governo Conte, con il programma “Italia veloce” abbiamo ricevuto un nuovo lungo elenco di buoni propositi infrastrutturali, grandi cifre e progetti notori su cui, da tempo, il Governo Musumeci ha lavorato completando tutte le fasi autorizzative e progettuali di propria competenza. Da due anni abbiamo invocato la rimozione di ogni ostacolo burocratico, consapevoli di quanto tali infrastrutture siano irrinunciabili per la Sicilia e l’intero Mezzogiorno. Il commissariamento della Ragusa-Catania, ad esempio, era già stato concordato in primavera, mentre per la ferrovia Trapani-via Milo chiediamo da mesi che il presidente Conte intervenga personalmente per rimuovere un ostacolo tanto banale quanto insormontabile: l’attestazione di non assoggettabilità del Ministero dell’Ambiente, lì dove il progetto giace da un anno nei cassetti e dove avevamo inscenato una protesta. E ancora, sulla linea ferroviaria Messina-Catania, il cui ammodernamento ammonta a oltre due miliardi, attendiamo la firma sul progetto dei ministri Costa e Franceschini. E potremmo continuare. La sintesi, allora, è ancora oggi l’unica possibile: alle parole da Roma devono seguire i fatti”. Lo afferma l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone, commentando le misure sulle opere strategiche collegate al Decreto Semplificazioni.
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