Il Tribunale del Riesame di Catania ha annullato quasi integralmente i sequestri di oltre 19 milioni di euro su rapporti bancari nella disponibilità di 9 amministratori – sia giudiziari che gestori di fatto e di diritto – di società che, secondo l’accusa, erano coinvolte “nella distrazione, dissipazione e occultamento delle risorse finanziarie dell’Aligrup, società operante nel settore della grande distribuzione alimentare”.
Il provvedimento era stato emesso dal Gip nell’ambito di un’inchiesta per una presunta bancarotta ed eseguito, il12 gennaio scorso, dalla guardia di finanza di Catania. Il Tribunale del Riesame, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, relatore il giudice Antonio Caruso, ha confermato il sequestro, indicato come capo a dell’accusa, del volume di affari con la società Fruttexport Srl che fa riferimento all’imprenditore Sebastiano Scuto, a capo di Aligrup.
Il ricorso al Tribunale del riesame è stato presentato da quasi tutti gli indagati. I giudici hanno annullato il sequestro dei beni per l’imprenditore Sebastiano Scuto, difeso dai professori Giovanni Grasso e Guido Ziccone, ad eccezione di Fruttexport Srl. Disposto l’annullamento totale dei sigilli ai conti correnti di altri indagati. Per il figlio e la moglie dell’imprenditore: Salvatore Scuto difeso dagli avvocati Enzo Mellia, Tommaso Tamburino e Giuseppe Lo Faro; e Rita Spina, assistita da Francesca Ronsisvalle.
Anche per Salvatore Muscarà, rappresentato dall’avvocato Carmelo Peluso; Salvatore Lazzara, assistito dal professore Fabrizio Siracusano; Francesco Tomarchio, difeso dal professore Tommaso Rafaraci; e Carmelo Frasca, difeso dall’avvocato Sebastiano Sallemi. Domenico Spina non ha presentato ricorso, mentre Angelo Giordano lo ha ritirato prima della discussione.
Al centro delle indagini della guardia di finanza di Catania operazioni commerciali tra Aligrup e alcune società riconducibili alla famiglia Scuto (Fruttexport Srl, K&K Srl, Global Service Srl, Deteritalia Srl e Cedal Srl), mediante le quali, secondo l’accusa, sarebbero state “realizzate la distrazione e la dissipazione delle risorse finanziarie della Aligrup Spa”.
Tra le anomalie sono state accertati rapporti di fornitura con la Fruttexport Srl a prezzi triplicati rispetto a quelli normalmente praticati sul mercato, che, da un lato hanno depauperato nel corso degli anni le casse della Aligrup Spa. e, dall’altro lato, hanno consentito alla società collegata di conseguire utili enormi rispetto alla media del settore.
Modalità analoghe sono state state contestate dalla Procura in altre operazioni, come ad esempio nei rapporti commerciali tra Aligrup Spa, K&KSrl e Global Service Srl (altre societa’ riconducibili alla famiglia Scuto).
Nell’inchiesta anche presunte “operazioni immobiliari distrattive”con altre società collegate, che, secondo l’accusa, avrebbero “determinato un depauperamento di risorse economiche e patrimonio della Aligrup Spa”.
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