Anno nuovo, vertenza vecchia. I lavoratori del Teatro Massimo Bellini di Catania sono ancora senza stipendio. La denuncia di Snalv Confsal.
“La beffa infinita. Potrebbe essere ribattezzata così modificando un po’ il titolo di un famoso film – scrive il sindacato – la vicenda dei lavoratori del teatro Massimo Bellini che da tanti anni lottano per un posto di lavoro che dovrebbero avere in quanto diritto maturato dopo tanti anni di precariato”.
Dopo tanto tempo continuano a essere disattesi gli accordi. L’ultimo, firmato a ottobre, prevedeva due tranches di contrattualizzazioni, una per il periodo ottobre/dicembre, l’altra per il periodo gennaio/luglio.
“A distanza di due mesi dalla firma posta dal capo di gabinetto Giuseppe Spampinato e dal soprintendente Roberto Grossi – continua la nota – alla presenza dei lavoratori e del sindacalista Snalv Antonio Santonocito, le carte in tavola sembrano cambiate. Dalla scadenza del 31 dicembre sono stati fatti contratti di prolungamento soltanto a metà dei lavoratori precari, circa una dozzina, e soltanto per il mese di gennaio a differenza di quanto promesso. All’altra metà il contratto partirà da giorno 9 e si concluderà alla fine di gennaio”.
Secondo Snalv ConfSal: “A tutto questo però si aggiunge un bando per la ricerca, a tempo determinato, “per le esigenze di produzione 2017” si legge sul bando pubblicato dal teatro catanese. Una vera beffa secondo i lavoratori che ricoprono le stesse mansioni ricercate”.
Si parla infatti di falegnami, fabbri, macchinisti di palcoscenico, truccatori, calzolai, parrucchieri, sarti e tutte quelle figure professionali necessarie alla produzione teatrale.
“Ma perché prima disattendono l’accordo firmato e poi non ci chiedono di ricoprire questi ruoli nonostante abbiamo le qualifiche richieste e abbiamo dato disponibilità? Insomma – dice Salvo Agosta in rappresentanza di tutti i lavoratori – invece di usare forze interne che da anni chiedono di essere considerate quali sono, cioè forza lavoro necessaria al funzionamento del teatro, ci prendono in giro e viene il dubbio che lo facciano per fare lavorare qualcuno a loro vicino”.
Per il segretario regionale dello Snalv Confsal Antonio Santonocito: “Un comportamento inaccettabile che non fa certo bene al teatro e alla città”, “È scandaloso che dopo tutti questi anni e dopo tanti accordi siamo ancora ai blocchi di partenza. Sembra una situazione gattopardiana per cui tutto rimane sempre uguale. Non possiamo fare passare in sordina una tale indecenza che porta per queste famiglie e un ulteriore capodanno d’incertezza e delusione”.
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