Domenica di ordinaria follia nel carcere di piazza Lanza a Catania, dove si è registrata l’ennesima aggressione ad agenti di polizia penitenziaria. Per l’esattezza, secondo la ricostruzione fatta dalla Uilpa, vittime di questo raid violento un assistente e un sovrintendente. Per uno di loro, colpito al volto con uno sgabello da un detenuto di origini palermitane, è stato necessario il trasporto al pronto soccorso di un ospedale cittadino. Solo nella serata di ieri, dopo ore di tensione, è tornata la calma nella casa circondariale e i detenuti sono rientrati nelle celle.

Costantemente sotto minaccia

“I lavoratori di polizia penitenziaria sono costantemente sotto minaccia” sono le parole del segretario nazionale della UilPa PolPen, Armando Algozzino. “Le nostre denunce e le nostre proposte – aggiunge – restano colpevolmente inascoltate. La situazione precipita, a Catania come altrove. Un inquietante segnale di impotenza e inerzia dello Stato”.

La carenza di organico

Proprio Algozzino nelle scorse settimane aveva segnalato le gravissime carenze di organico nel carcere di piazza Lanza. Si contano 212 agenti di polizia penitenziaria in organico invece che i 347 previsti. L’esponente sindacale aveva sottolineato questi numeri in una lettera aperta indirizzata al capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al direttore generale del personale, al provveditore regionale e al direttore della casa circondariale cittadina.

Una lista di aggressioni che si allunga

L’esponente dell’organizzazione sindacale di categoria, aveva anche ricordato “la lunga lista di aggressioni ai danni di agenti”. E precisato che “non può più essere tollerata dalla UilPa la grave situazione in cui versa l’istituto di Catania Piazza Lanza. Sentito il personale che quotidianamente affronta un servizio difficile a causa delle carenze in tutti i ruoli”.

Di conseguenza anche scarsa sicurezza

Algozzino aveva contestato la poca sicurezza, i pochi controlli e l’impossibilità di svolgere quanto stabilito nelle disposizioni di servizio. Specie per quelle emesse dagli ispettori per detenuti problematici e con patologie psichiatriche che andrebbero collocati in strutture appositamente attrezzate.

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