L’Università di Catania condanna l’aggressione a sfondo omofobo a giovane studente avvenuta sabato scorso. Un sabato sera trascorso in compagnia di amici, tra chiacchiere e risate. Poi il rientro verso casa e l’aggressione di uno sconosciuto armato di cacciavite. E’ la storia di Fiore, che ha avuto la forza di denunciare alla polizia e sui suoi canali social l’accaduto che lo vede suo malgrado protagonista.
L’aggressione omofoba
Fiore, che è il secondo nome, ha 22 anni, è uno studente di Lingue e culture moderne all’Università di Catania ed è un attivista dichiaratamente gay. L’aggressione, avvenuta nella notte tra sabato e domenica proprio a Catania, è stata raccontata dettagliatamente sul profilo Instagram della vittima. Il ragazzo è stato aggredito nel corso della notte da un uomo dopo che ha chiesto indicazioni per una presunta via.
Il racconto del giovane su Instagram
“Ho avuto il tempo di dire ‘non so dove sia la via, scusi’ che subito mi si è lanciato addosso tentando di pugnalarmi con un cacciavite affilato. In seguito – racconta il 22enne -, mi ha strappato di dosso le cuffiette. Ho reagito colpendolo alla faccia con un violento pugno (o schiaffo, non ricordo bene) riuscendo a riprendermi le cuffiette. Dopo aver visto che ero in grado di difendermi ha indietreggiato e ha cominciato a rivolgermi degli insulti omofobi affermando pure che ‘ormai a Catania i fr*ci siamo troppi’. L’ho minacciato di chiamare la polizia, lui mi ha risposto che stava solo scherzando ed è scappato via con l’auto, di cui ho la targa”. “Mi ha aggredito perché nel mio zaino ho attaccato portachiavi e spille Lgbtqia+ tramite i quali mi ha catalogato come persona non etero” mette in chiaro il giovane
La solidarietà del rettore di Catania
“Esprimo a nome di tutto l’Ateneo la piena solidarietà al giovane e auspico che i responsabili siano presto individuati e sanzionati”, sono le parole del rettore Francesco Priolo. “L’aggressione a sfondo omofobo avvenuta nei giorni scorsi nel cuore di Catania ai danni di uno studente lascia davvero interdetti e sconcertati. Un atto vile e intollerabile che tutta la comunità accademica condanna fermamente. Al giovane studente universitario esprimo a nome di tutto l’ateneo la piena solidarietà e auspico che i responsabili siano presto individuati e sanzionati.
Commenta con Facebook