Il Comune di Catania entra in SAC, la società di gestione dell’aeroporto Fontanarossa. L’atto notarile è stato stipulato ieri: tramite la cessione di alcuni terreni limitrofi al sedime aeroportuale e di proprietà del Comune di Catania, viene sancito l’ingresso di quest’ultimo nella compagine azionaria della Società Aeroporto Catania. Alla firma del documento erano presenti presidente e ad di SAC, Daniela Baglieri e Nico Torrisi, e il sindaco di Catania Enzo Bianco.
Sebbene la questione sia stata positivamente da tutti, il vice presidente vicario del Comune, Sebastiano Arcidiacono allunga dei dubbi.
“E’ un fatto positivo che il Comune di Catania entri nella SAC – dice – ma è inaccettabile che ciò avvenga aggirando e violando apertamente il Piano di riequilibrio varato dal Consiglio comunale nel 2013 e riformulato lo scorso 29 settembre del 2016 per ridurre l’enorme debito delle finanze comunali, che si è aggravato negli ultimi tre anni”.
Arcidiacono ricorda che “il risanamento è un vincolo obbligatorio per l’Amministrazione Comunale che può compiere solo azioni finalizzate a ridurre il debito, senza deviare dai rigidi binari stabiliti dal Piano, neanche per garantirsi una poltroncina nel Cda della Sac”.
Entrando nel merito dei numeri il vicepresidente vicario del Consiglio comunale spiega che “la scelta di cedere un terreno del valore di 6,25 milioni di euro in cambio di azioni societarie anziché denaro liquido, infatti, tradisce la misura numero n.9 azione n. 33 del Piano che obbliga il Comune a cedere beni patrimoniali per finalizzarle esclusivamente alla riduzione della massa debitoria”.
“Il sindaco Bianco – conclude Arcidiacono – ha preferito la cessione dell’area comunale in cambio di una piccola quota (1,8 %) delle azioni Sac, che non prevede dividendi, e dunque in violazione dell’obbligo di realizzare introiti per il Comune, anziché la difficile e doveroso strada del risanamento, mantenendo l’impegno assunto con lo Stato e la Corte dei Conti per il superamento dell’attuale stato di predissesto”.