Una donna “ribelle” e insofferente alla misura dei domiciliari diventa un vero tormento per le forze dell’ordine. Puntualmente distruggeva il braccialetto elettronico ed evadeva da casa e finiva per essere rintracciata da carabinieri e polizia. Alle forze dell’ordine la ribelle ogni volta raccontava una scusa diversa legata a motivi personali. Il Gip questa volta ha deciso di mettere fine alle continue scorribande.

Precedenti per truffa

Il commissariato di Adrano ha portato nel carcere di piazza Lanza una donna di 36 anni. Era già agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per aver commesso innumerevoli truffe su tutto il territorio nazionale. La donna, difatti, in diverse occasioni ha irrimediabilmente manomesso il braccialetto elettronico che indossava. In questo modo era più volte evasa dai arresti domiciliari, dimostrando assoluta insofferenza alle restrizioni della libertà.

Motivazioni personali

Più volte rintracciata dagli agenti dopo l’evasione e denunciata, la stessa donna “ribelle” ogni volta adduceva motivazioni personali “irrilevanti”. Per questi motivi, la competente Autorità Giudiziaria ha ritenuto opportuno sostituire la misura degli arresti domiciliari. E difatti ha disposto la custodia cautelare in carcere.

L’aggressione nel Trapanese

Di donne “terribili” ne hanno incontrato spesso le forze dell’ordine. Come il caso recente avvenuto nel Trapanese dove i carabinieri hanno arrestato una donna in un bar di Trapani. Prima ha minacciato senza alcun motivo il titolare dell’esercizio commerciale e poi se l’è presa con gli uomini in divisa. Stando alla ricostruzione dei militari dell’Arma la donna avrebbe minacciato di morte il titolare dell’attività commerciale senza alcun valido motivo. Al tentativo dei carabinieri di riportarla alla calma la 39enne avrebbe risposto con estrema violenza, colpendoli ripetutamente con calci e pugni.

E’ stata proprio la presenza di militari dell’arma che hanno ulteriormente mandato in escandescenze la 39enne. I carabinieri hanno dovuto quindi immobilizzare la donna, arrestandola. Per lei, a conclusione dell’udienza di convalida, è arrivata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio di Trapani e il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione durante le ora notturne.

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