Parte la gara per progettare 320 chilometri di nuova rete fognaria ad Acireale. La procedura di affidamento, pubblicata sul sito di Invitalia, è divisa in due lotti e vale complessivamente circa 6,6 milioni di euro. L’ha indetta il commissario unico per la depurazione, Maurizio Giugni, visto che l’agglomerato “Acireale Consortile” è oggetto di condanna della Corte di Giustizia Europea con sentenza giunta fino alla sanzione pecuniaria per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sulle acque reflue urbane.
Due aree interessate
Due le aree interessate, nelle quali la rete oggi esiste solo parzialmente: quella centro-est, comprendente il territorio comunale di Acireale e parte di quello di Aci Catena, e centro-ovest, in cui l’intervento riguarderà non solo Acireale ma le zone urbane di Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio, Trecastagni, Valverde, Viagrande, Aci Catena e San Giovanni la Punta. Nel primo lotto centro est, per un importo di poco superiore ai 3,3 milioni soggetto a ribasso, si prevede la costruzione di una fognatura per quasi 165 chilometri, in un’area da circa 94.000 abitanti equivalenti. Sono invece 70.900 quelli da coprire nel lotto centro – ovest, con collettori principali e reti secondarie che dovranno essere di lunghezza pari a circa 154 chilometri (importo di gara circa 3,2 milioni soggetto a ribasso).
Comuni sprovvisti di adeguata rete
La procedura di gara prevede l’affidamento della progettazione definitiva/esecutiva, la direzione lavori, il coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, i servizi di rilievo e indagini a supporto della progettazione. “Si tratta di una gara molto rilevante – spiega il subcommissario Riccardo Costanza – non solo per l’importo economico, consistente per una gara di progettazione, ma perché consentirà di intervenire su un insieme di comuni oggi sprovvisti di un adeguato sistema di fognatura. La struttura commissariale – conclude Costanza – ha quasi ultimato le gare per i servizi di progettazione in Sicilia per la procedura 2004/2034: è il segno – osserva – che si va avanti con determinazione, mettendo a gara in tanti territori proprio quella progettazione che spesso ha rappresentato uno scoglio insormontabile per le amministrazioni”. “Si tratta di un ulteriore passo avanti – spiega il sindaco Stefano Alì – verso una situazione di civiltà per il nostro territorio. Dobbiamo fare i conti con l’infrazione e per questo dobbiamo fare presto”.
Il supporto della struttura commissariale
Sono quattro le procedure d’infrazione su cui oggi opera la struttura del commissario straordinario unico Maurizio Giugni, che si compone anche dei subcommissari Riccardo Costanza e Stefano Vaccari, con il mandato di evitare sanzioni europee per gli agglomerati idrici che violano la direttiva europea sulle acque reflue: per farlo, lavora con il supporto di istituzioni e aziende pubbliche (Sogesid, Invitalia, Studiare Sviluppo, Provveditorati, Unità Tecnica Amministrativa della Presidenza del Consiglio) e convenzioni con enti di ricerca, realtà rappresentative di amministrazioni e utilities in campo idrico.
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