Il partito animalista della Sicilia ha presentato un esposto in Procura dopo il ritrovamento di cuccioli di cane uccisi a bastonate. Sul caso, avvenuto ad Acireale, indaga la polizia municipale in seguito sempre alla segnalazione dello stesso partito animalista. Non è la prima volta che nel Catanes avvengono simili fatti di tale violenza.
Quattro cuccioli morti
Ad essere stati trovati quattro cuccioli della razza maremmano privi di vita con evidenti segni di violenza sul corpo. Un quinto era ancora in vita ma in gravissime condizioni. I caschi bianchi hanno subito avviato le indagini per cercare di risalire al colpevole: “Una strage di cuccioli che ho condannato fermamente – afferma il presidente siciliano del partito animalista, Patrick Battaglia (nella foto) -. Abbiamo presentato una denuncia in Procura. Speriamo di riuscire ad identificare chi ha commesso un gesto così meschino è crudele”.
Il precedente
Un episodio che ha anche un recente precedente. Un altro cucciolo maremmano fu trovato senza vita in aperta campagna ad Aci Platani nell’agosto scorso. Anche in quel caso si è ipotizzato che la morte fosse avvenuta per dei violenti colpi subiti dall’animale.
La battaglia sulla “legge Angelo”
Il partito animalista da tempo si batte perché possa essere approvata la sua proposta di “legge Angelo” che prevede severe sanzioni per chi commette reati sugli animali. “Chi commette reati sugli animali – è la tesi degli animalisti -, presto e spesso li ripeterà anche sugli altri simili. I maltrattamenti su animali domestici vengono utilizzati dagli uomini, più spesso di quanto si pensi, come strumento subdolo di violenza psicologica sulle mogli o compagne. Le sevizie su cani e gatti possono rappresentare l’inizio di una escalation che conduce ad atti brutali sulle persone. Ma di questi due fenomeni, così fortemente connessi fra loro, si parla ancora troppo poco”.
Il caso delle esche avvelenate vendute su internet
Divampa anche in questi giorni la polemica sulle esche avvelenate vendute su internet. Questione sollevata dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane che ha porto denuncia nei confronti di un’azienda statunitense che però ha riferito di aver subito l’hackeraggio del proprio sito internet. “Intanto anche il nostro ufficio legale – ha aggiunto Battaglia – è interessato del caso, al fine di promuovere una nuova azione legale come Partito Animalista Italiano e far luce su questa brutta vicenda. Ricordiamo che usare esche avvelenate è un reato e che in caso di uso da parte di sprovveduti dobbiamo procedere a denuncia”.
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