I carabinieri scoprono nel catanese una casa da cui partiva lo spaccio di droga, scattano due arresti. In manette un 23enne e un suo parente di 54 anni, entrambi incensurati conviventi nella stessa abitazione. Il primo beccato alla guida di un furgone con la seguito varie dosi di cocaina. Il secondo invece quando ha visto i carabinieri sotto casa aveva tentato di disfarsi della roba e anche di vario materiale per confezionarla.
L’inseguimento pericoloso
L’operazione ha preso avvio dal pomeriggio nel corso di un controllo a vasto raggio del comprensorio di Aci Catena. Un equipaggio della stazione di Guardia Mangano, in via Sciarelle ad Acireale, ha notato un furgone bianco Dacia Dokker. Il suo conducente, appena ha notato la presenza dei militari, ha immediatamente e bruscamente cambiato direzione di marcia. Quindi ha imboccato una strada secondaria nel tentativo di eludere il loro probabile controllo. Subito la pattuglia si è lanciata all’inseguimento del mezzo sospetto che ha iniziato a sfrecciare pericolosamente tra le vie del centro. Ciò nonostante i militari avessero azionato sirena e lampeggianti per salvaguardare l’incolumità dei pedoni e degli altri utenti della strada.
Recuperate 10 dosi di cocaina
La sua spericolata corsa terminava pochi minuti dopo quando altre gazzelle dei carabinieri, accorse in supporto ai colleghi, gli hanno sbarrato la strada bloccandone la marcia. Durante la folle corsa, però, non è sfuggito ai carabinieri il lancio di un involucro di cellophane dal veicolo. Involucro comunque recuperato dagli stessi carabinieri, dopo aver fatto scendere e bloccato gli occupanti del mezzo. L’autista del furgone è stato identificato in un 23enne di Aci Catena, accompagnato da una 18enne con lui convivente. I carabinieri, quindi, hanno verificato cosa vi fosse all’interno dell’involucro recuperato. Ad essere trovate 10 dosi di cocaina, già confezionate per la vendita al dettaglio. Si procedeva alla perquisizione del mezzo e dei due occupanti, trovando solo all’interno del borsello del 23enne 900 euro, verosimilmente frutto dell’attività illecita.
Il più grande ha ammesso le colpe
Il 23enne, ormai alle strette, si assumeva la responsabilità di quanto accaduto e la proprietà della sostanza stupefacente. Mentre era evidente la totale estraneità ai fatti da parte della 18enne. Necessaria a questo punto la perquisizione anche all’abitazione dei due giovani che era stata già fatta circondata da altro personale della compagnia. Questa precauzione ha effettivamente portato i suoi risultati. Infatti, nell’attesa che gli altri coinquilini dell’abitazione aprissero la porta di casa, i carabinieri che vigilavano l’esterno hanno notato che un uomo, poi identificato per un 54enne, parente convivente dei due fermati, si è sporto dal balcone lanciando un sacchetto nel terreno circostante.
Anche in questo caso i militari hanno recuperato la busta, al cui interno hanno rinvenuto ulteriori 64 grammi di marijuana. All’interno c’erano anche 3 bilancini di precisione, nonché il materiale necessario per il confezionamento delle singole dosi da vendere al dettaglio. Arresti convalidato dal Gip per entrambi per spaccio con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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