La Sicilia avrà presto, fra qualche settimana, un nuovo accordo per l’suo dei fondi di Sviluppo e Coesione. Lo ha annunciato la Premier Giorgia Meloni a margine dell’incontro per la firma del contratto di sviluppo d’azienda della 3Sun nella Etna valley. Un accordo che metterà in campo opere strategiche, tempi e modi di realizzazione delle stesse con l’uso dei fondi Fsc, appunto di sviluppo e coesione secondo una logica di impieghi senza lungaggini
“Fra qualche settimana firmeremo l’accordo per la Sicilia con il Presidente Schifani che ringrazio – ha detto la Presidente del Consiglio – e sarà parte di una strategia complessiva per l’Italia”
Spendere presto e bene
“Quando siamo arrivati abbiamo trovato un livello di spesa inaccettabile – ricorda Meloni – dobbiamo spingere sull’uso dei fondi Fsc perché ogni euro deve arrivare sul territorio a risolvere i problemi dei cittadini. se i soldi non verranno spesi potremo revocarli e usarli in altri progetti, se ci sono lungaggini potremo attivare i poteri di affiancamento o quelli sostitutivi. Ma tutto deve essere speso per fare le cose”
Per la Premier è stata l’occasione anche per ribadire l’importanza della Zes unica del Sud Italia, un progetto che non è sempre stato visto bene dalle attività produttive e dalle Autonomie locali ma che lei considera fondamentale, un successo. Ci sono, poi, le strategie di sviluppo che il governo sta mettendo in campo anche attraverso la rimodulazione dei fondi del PNRR
La ricerca dell’autonomia energetica
Fondamentali gli investimenti nella direzione dell’autonomia energetica nella quale l’innovazione ed il mezzogiorno sono fondamentali e nei rapporti con il continente africano che faranno dell’Italia anche il punto di transito verso l’europa di quell’energia prodotta da altri Paesi
“Abbiamo liberato 21 miliardi e questo ci permette, ad esempio, di mettere in campo 6 miliardi per la transizione energetica, altri 5 miliardi per le infrastrutture energetiche puntano alla produzione di energia pulita che ci renda non più dipendenti da altri Paesi e in questo il ud deve essere motore anche per il resto d’Europa”
I fondi per l’agricoltura
Ma la rimodulazione va incontro anche alle esigenze degli agricoltori che in questi giorni sono in piazza. Comparto agricolo “per noi importante” ha detto la Premier snocciolando le risorse che si sta per mettere in campo “La rimodulazione ci permette di passare da 5 a 8 miliardi destinati al mondo dell’agricoltura”.
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