Ci sarebbe un accordo scellerato’ fra la maggior parte delle Ong le cui navi operano nel Mediterraneo e i trafficanti di uomini Libici. Un accordo in base al quale i migranti verrebbero messi sulla rotta di queste navi che verrebbero avvertite in vari modi o comunque i barconi sarebbero indirizzati verso le ‘navi conosciute’. Di questi eventi la Procura di Catania avrebbe evdene e prove ma le procure italiane potrebbero non avere giurisdizione per intervenire pur sapendo.
Non tutte le Ong che recuperano migranti sono uguali: “Ci sono quelle buone e quelle cattive”, dice il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a La Stampa che in apertura ricostruisce l’indagine del pool di pm catanesi. “Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire, discorso diverso – avverte Zuccaro – per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte”, cinque delle nove Ong schierate in mare.
“Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice il procuratore – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati”.
Tutte le nove Ong sono, comunque, sotto la lente della procura: “Per quelle sospette dobbiamo capire cosa fanno, per quelle buone occorre invece chiedersi se è giusto e normale che i governi europei lascino loro il compito di decidere come e dove intervenire nel Mediterraneo”. “L’inchiesta – riflette il procuratore – richiede tempi che l’Europa non si può permettere e d’altronde la risposta giudiziaria non è sufficiente, nonostante la notevole collaborazione che riceviamo da tutti. Il problema resta essenzialmente politico e i governi europei, non solo quello italiano, devono intervenire subito”.
“Per me – conclude -, quei 250mila in arrivo quest’anno sono una stima per difetto”.
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