A Ramacca il ponte sulla SS 417 è chiuso da 5 mesi. Dal mese di novembre la circolazione è stata interdetta a causa del danneggiato di alcune travi della struttura ad opera di un mezzo pesante. La chiusura del tratto di strada, un’importante arteria che collega Palagonia a Ramacca, causa gravi disagi alla circolazione. La vicenda ora giunge a Montecitorio. A portare la vicenda alla Camera è un’interrogazione ai ministri Toninelli e Salvini del deputato M5S, Gianluca Rizzo, che chiede al governo lumi sulle “tempistiche previste per il finanziamento, l’affidamento e la realizzazione del nuovo ponte posto e quali iniziative, volte a salvaguardare il rispetto del codice della strada, intenda applicare in aggiunta all’ordinanza della città metropolitana di Catania per tutelare la sicurezza stradale, stante le frequenti e pericolosissime infrazioni che si registrano nella zona.
Il calvario per i cittadini della piana di Catania è iniziato quando un’ordinanza dirigenziale della Città Metropolitana di Catania, è stato istituito il divieto di transito veicolare e pedonale sul ponte della S.P. 25/I in corrispondenza della sottostante SS417. Alla base del divieto – come ricorda Rizzo nell’interrogazione – c’è il “danneggiamento all’impalcato del ponte, dovuto all’urto di un mezzo pesante su alcune travi del cavalcavia in corrispondenza della sottostante SS. 417”, che renderebbe impossibile il transito in piena sicurezza.
“Tale situazione – afferma Rizzo – sta recando forti disagi alla circolazione, anche in considerazione del ruolo che svolge questo ponte nel collegamento tra le città di Palagonia e Ramacca, e del frequente transito di mezzi agricoli e commerciali sulla S.P. 25/I”.
“La chiusura del ponte – continua il deputato – creerebbe inoltre gravi pericoli per la circolazione stradale, visto che, stando a numerose testimonianze, numerosi automobilisti, per accorciare il percorso di alcuni chilometri, opererebbero su strada statale con doppia striscia continua, pericolosissime inversioni ad ‘U’ che non vengono sanzionate per il mancato controllo permanente delle autorità preposte”
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